A WASHINGTON, CONFERITO IL PREMIO NOIAW “THREE WISE WOMEN”
Insignite del prestigioso riconoscimento Anita Botti, Carol Acinapura Trawick e Laura Benedetti
di Goffredo Palmerini
WASHINGTON – Grande soddisfazione nella comunità abruzzese negli States per il prestigioso riconoscimento “Three Wise Women” che l’Organizzazione Nazionale Donne Italo Americane (NOIAW) ha conferito il 15 gennaio scorso ad Anita Botti, Carol Acinapura Trawick e all’aquilana Laura Benedetti, nel corso dell’Epifania Celebration, un evento molto partecipato tenutosi a Washington, nella grande Sala meeting del Maggiano’s Restaurant, situato sulla Wisconsin Avenue direzione Bethesda. Queste, dunque, le tre donne italo-americane insignite del titolo di “Sagge” per i risultati raggiunti nelle rispettive professioni: Carol Acinapura Trawick, presidente della Trawick Foundation, Anita Botti, direttore dell’Office of Global Women’s Issues presso il Dipartimento di Stato Usa, e Laura Benedetti, direttore del Dipartimento di Italiano della Georgetown University. Hanno ricevuto l’ambito riconoscimento dalle mani di Diana Femia, presidente della Sezione NOIAW di Washington, e da Constance Morella, già deputata al Congresso degli Stati Uniti ed ex ambasciatore Usa presso l’OCSE.
Motivando il conferimento del premio, Diana Femia ha sottolineato non solo i risultati raggiunti da Laura Benedetti nella critica letteraria, ma anche la sua instancabile attività di promozione della cultura italiana. Nel suo discorso di ringraziamento Laura Benedetti ha richiamato la particolarità di non essere nata italo-americana, al contrario delle altre due premiate, ma di esserlo diventata durante un ricco percorso di esperienze umane e professionali che l’hanno portata dall’Aquila agli Stati Uniti attraverso lunghi soggiorni in Canada e in Francia. La sua visione della cultura italiana ne è stata profondamente trasformata. In particolare, la critica di genere nord-americana l’ha portata a riservare grande attenzione al ruolo delle donne nella letteratura, tanto come personaggi, quanto come autrici. È da questa attenzione che sono scaturiti i suoi lavori più significativi, come “La sconfitta di Diana. Un percorso per la Gerusalemme liberata”, “The Tigress in the Snow. Motherhood and Literature in Twentieth-Century Italy “(vincitore, a Pescara, del Premio Internazionale Flaiano per l’Italianistica) e la sua ultima fatica, la traduzione inglese delle “Esortazioni alle donne e agli altri se a loro saranno a grado” di Lucrezia Marinella (1571-1653). Corredato da un’introduzione e da oltre quattrocento note esplicative, il volume “Exhortations to Women and to Others if They Please” costituisce l’unica edizione moderna, in qualsiasi lingua, del rarissimo lavoro di Marinella, sopravvissuto in sole tre copie e mai ripubblicato dopo la princeps , la prima edizione del 1645. Laura Benedetti, tra l’altro, si è anche detta particolarmente felice “… di essere la prima rappresentante del mondo accademico a ricevere il premio, e di considerare questo onore quale riconoscimento dell’importanza del lavoro che l’intero Dipartimento di Italiano della Georgetown University svolge perché la cultura italiana continui a costituire parte vitale dell’identità americana”.
Laura Benedetti è nata a L’Aquila. Nella sua amata città coltiva amicizie e relazioni, per quanto le è possibile con gli impegni accademici negli Stati Uniti. I suoi fratelli Francesco Benedetti, affermato notaio, e Natalino Benedetti, vice prefetto dell’Aquila, conservano alta la stima che la famiglia ha sempre goduto nel capoluogo e nei borghi d’origine degli avi, San Benedetto in Perillis e Navelli, situati sull’altipiano dove si raccoglie l’oro rosso, il migliore zafferano (crocus sativus) del mondo che per diversi secoli contribuì all’economia e alla grande storia dell’Aquila, sin dalla fondazione, nel 1254. Laura Benedetti si è laureata con il massimo dei voti all’Università “La Sapienza” di Roma con una tesi su Luigi Pirandello. Ha poi continuato gli studi all’University of Alberta (Edmonton, Canada) dove l’incoraggiamento del prof. Enrico Musacchio, unito alle temperature polari, le hanno ispirato una tesi di Master sul tema del giardino nella poesia epico-cavalleresca. Questo duplice interesse per il Rinascimento e per la letteratura moderna ha contraddistinto le tappe del suo successivo percorso, che l’hanno vista poi conseguire un Ph.D. alla Johns Hopkins University (Baltimora, Usa) e svolgere per otto anni attività d’insegnamento e di ricerca alla Harvard University (Cambridge, Usa). Ha pubblicato, tra l’altro, oltre alle opere già sopra citate, gli atti di due convegni (Gendered Contexts: New Perspectives in Italian Cultural Studies) e l’edizione di un trattato rinascimentale di Giovambattista Giraldi Cinzio, “Discorso dei romanzi”.
Intensa l’attività pubblicistica. I suoi articoli spaziano dalla letteratura medievale alla produzione narrativa più recente, che ha seguito da vicino per dieci anni quale curatrice della voce “letteratura italiana” per l’Encyclopedia Britannica Year in Review. Nel corso della sua carriera ha organizzato numerosi incontri, seminari e convegni, tra i quali “Dopo la caduta: memoria e futuro”, che si è svolto a L’Aquila il 5 e 6 giugno 2010. Studiosi e scrittori provenienti dall’Italia e dagli Stati Uniti si sono alternati a rappresentanti del mondo culturale cittadino nell’esame dell’impatto psicologico e sociale del terremoto del 6 aprile 2009 e di eventi simili, della funzione terapeutica della letteratura e del ruolo che la cultura è chiamata a svolgere per ripristinare il senso di appartenenza e di comunità. Prescelta come prima titolare della cattedra in cultura italiana contemporanea intitolata a “Laura e Gaetano De Sole”, Laura Benedetti è attualmente professore ordinario e direttore del dipartimento di italiano presso la Georgetown University di Washington. Per la sua università cura peraltro un programma estivo in Italia, che quest’anno tornerà a L’Aquila dopo quattro anni di sospensione a causa del sisma del 2009. Numerose e di alto profilo le attività culturali che il Dipartimento diretto da Laura Benedetti conduce, in collaborazione con l’Istituto italiano di Cultura e con l’Ambasciata italiana a Washington.
Ma ora che siamo in argomento credo sia opportuno dare anche qualche cenno d’informazione sulla NOIAW, la prestigiosa Organizzazione Nazionale delle Donne Italo-Americane che tra le sue attività d’istituto vanta il Premio “Three Wise Women” per celebrare l’eccellenza femminile italiana. Ogni anno, infatti, conferisce il riconoscimento a tre donne italo-americane che si sono particolarmente distinte nel loro campo professionale. Si diceva del prestigio della NOIAW. Basta infatti scorrere la composizione del Distinguished Board Members (i membri illustri ed onorari del sodalizio) per apprezzare ruolo e rango dell’ente. Ecco le personalità onorarie che vi hanno prestato la loro opera: Nancy Pelosi, deputata al Congresso e già Speaker (Presidente) della Camera Usa, peraltro d’origini paterne abruzzesi (il nonno Tommaso Fedele D’Alessando era di Monterodomo, in provincia di Chieti); Geraldine Anne Ferraro, già deputata al Congresso, poi ambasciatore presso un’organizzazione dell’Onu. E’ scomparsa nel 2011, a Boston; Marie L. Garibaldi, giudice alla Corte Suprema del New Jersey dal 1982 al 2000, la prima donna a ricoprire quel ruolo; Patricia DeStacy, presidente e amministratore delegato della CPB, finanziaria della radio-tv pubblica americana; Rosa L. DeLauro, deputata al Congresso; Lidia Matticchio Bastianich, famosissima cuoca, scrittrice e personaggio televisivo; Matilda Raffa Cuomo, moglie di Mario Cuomo, ex Governatore dello stato di New York, fondatrice del Mentoring Usa-Italia, onlus di solidarietà; Barbara DeBuono, docente alla George Washington University, presidente di Orbis International, organizzazione sanitaria che aiuta a curare e prevenire la cecità; infine, la baronessa Mariuccia Zerilli-Marimò, molto attiva nelle attività filantropiche e componente della delegazione Permanente della Santa Sede presso l’Onu. Vedova di Guido Zerilli-Marimò, ha donato alla New York University la Casa Zerilli-Marimò, dove ora ha sede il Dipartimento di Studi italiani dell’ateneo privato più grande d’America. La baronessa è membro del Consiglio di Amministrazione della NYU, della Scuola italiana Guglielmo Marconi e della NIAF.
La NOIAW è la prima organizzazione di donne negli States impegnata a salvaguardare il patrimonio linguistico e culturale italiano, promuovendo e sostenendo l’eccellenza femminile di origine italiana. La NOIAW è al servizio dei suoi associati attraverso programmi culturali ed opportunità di networking e sostiene le giovani donne attraverso borse di studio nazionali, tutor e programmi di scambio culturale. L’organizzazione conta sull’associazione di molte donne provenienti da diverse esperienze professionali. Le componenti dell’associazione sono medici, avvocati, artiste, scienziate, infermiere, donne d’affari, educatrici, scrittrici, giudici e casalinghe. E’ l’unica organizzazione femminile negli Stati Uniti nata da e per le donne di origine italiana. La NOIAW promuove attività e sostiene eventi educativi, culturali e sociali, che riguardano temi d’interesse per le donne. Lo scopo sociale è quello di riconoscere i successi delle donne d’origine italiana, così come viene pure esaltato il contributo dato dall’universo femminile italiano in Usa per custodire e promuovere la nostra cultura. Borse di studio vengono assegnate ogni anno a donne italo-americane per aiutarle a completare la loro istruzione. La NOIAW è stata fondata nel 1980 per iniziativa di Aileen Riotto Sirey e d’un gruppo di donne italo-americane – tra le quali Geraldine Ferraro, Matilda Raffa Cuomo, Donna DeMatteo, Constance Mandina e Roseanne Coletti – che hanno cercato di creare una rete nazionale per combattere stereotipi e pregiudizi etnici, promuovendo modelli positivi. L’Organizzazione, in Usa, ha giurisdizione federale, ma conta Sezioni in numerosi Stati americani. Attualmente la NOIAW si è trasformata in un’organizzazione internazionale che tiene collegamenti attraverso eventi e conferenze tra donne d’origine italiana in America, Argentina, Australia e ovviamente con donne in Italia.
L’organismo di governo della NOIAW è il Consiglio Direttivo Nazionale. E’ composto da un team di donne italo-americane davvero di grande valore. Questa è l’attuale formazione: Aileen Riotta Sirey, fondatrice e presidente emerita (Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana, Medaglia d’onore Ellis Island); Betty Santangelo, presidente dell’Assemblea dei Soci (è uno dei migliori avvocati d’America, vincitrice del Burton Award 2008); Maria T. Vullo, vice presidente (avvocato, è stata vice Procuratore Generale nello Stato di New York); Diana Femia, Tesoriere (è stata senior Director per il New York Mercantile Exchange per più di 23 anni); Cristina Matera, componente (affermato medico endocrinologo, insegna alla Columbia University); Donna DeMatteo, componente, è una dei soci fondatori dell’organizzazione (drammaturga, è direttore esecutivo della Fondazione Herbert Berghof – Drammaturghi e teatro); Patricia A. Martone, componente (avvocato, è specializzata in diritto dei brevetti, tra i migliori avvocati del settore negli States); Mary Ann Mattone, componente (è stata Director of Nursing presso la Columbia University. Lasciato il mondo accademico, ha lavorato come broker a Wall Street); Angela Mazzarelli, componente (è stata giudice alla Corte Suprema dello Stato di New York); Maryrose Barranco Morris, componente (ha insegnato ed è stata direttore accademico del Centro di Formazione TC della Columbia University); Angela T. Sculti, componente (è stata direttore della Corporate & Community Relations); Jo Ann Daddio Larsen, componente (è un’affermata dirigente di marketing, comunicazione, pubblicità nel settore bancario); Anne Marie D’Attelo, componente (avvocato, attualmente opera nel settore delle assicurazioni); Maria Tamburri, direttore esecutivo. Ora, non sembri, questa appena fatta di NOIAW, una descrizione pedante. Ho inteso solo dare un’informativa per sintesi sulla qualità della classe dirigente dell’organizzazione, anche per farne comprendere il prestigio e la stima di cui gode. In fondo è il riconoscimento del ruolo e dell’affermazione che nella società americana le donne italo-americane si sono conquistata. Un vero orgoglio per la comunità italiana in America e un grande orgoglio per l’Italia, per l’onore che le donne italo-americane rendono al Paese delle loro radici.