«Leggo, dalla stampa, la nota inviata dall’Ance di Chieti, nella quale mi si contesta di non essermi prodigato per la costituzione di un albo per le imprese fiduciarie del Comune di Chieti. Orbene, la crisi che sta colpendo l’intero Paese non ha certamente risparmiato la nostra città ed il settore colpito non è solo quello dell’edilizia, anche se esso è tra i più flagellati dalla crisi.
Nell’ambito degli appalti pubblici la situazione generale non può certo dirsi migliore se si considera il limite costituito dal rispetto del Patto di Stabilità e dalla difficoltà che molte amministrazioni hanno nell’onorare i propri debiti, fattori che condizionano poi negativamente lo stato di salute delle imprese che lavorano esclusivamente o prevalentemente con appalti pubblici.
Io per primo vorrei che ogni euro investito dal Comune finisse nelle casse delle aziende della nostra città ma realizzare questo desiderio, che mi accomuna alle imprese teatine, non è cosa semplice, né è nelle sole possibilità del sindaco.
L’aggressione continua dell’Ance di Chieti ed in specie di taluni suoi associati sugli uffici comunali e sull’amministrazione non è più tollerabile, neppure in ragione della crisi che viviamo. Si è ormai passati, nascondendosi dietro la onorevole sigla dei costruttori edili italiani, da comprensibili rivendicazioni ad ingiustificabili pretese. In particolare, per quanto riguarda l’albo delle imprese di fiducia, informo – chi evidentemente accecato dai propri desiderata dimentica che dopo la Bassanini poteri e competenze nella Pubblica Amministrazione sono cambiati – che in data 8 dicembre 2013 ho inviato una nota al dirigente del Settore Lavori Pubblici, con la quale ho chiesto di predisporre nel più breve tempo possibile un bando per la costituzione dell’albo delle imprese di fiducia.
Dunque, nessuna inerzia da parte del sottoscritto che, comunque, non può non tener conto (il che non vuol dire piena condivisione) di quanto riferito, in riscontro alla predetta nota, dal dirigente del settore Lavori Pubblici, il quale solleva dubbi ovvero dichiara non essere possibile costituire detto albo.
Orbene, convinto che almeno per le procedure negoziate la costituzione dell’albo, pur previo avviso pubblico, sia possibile, ho affidato al Segretario Generale Comunale di verificare la possibilità di dare vita, per le cosiddette gare sotto soglia, ad un albo delle imprese di fiducia.
Tutto questo non certo per le richieste dell’Ance di Chieti, né per la censurabile condotta di rappresentanti di talune imprese teatine, ma solo perché sono intimamente convinto che la costituzione dell’albo, rispettando criteri di trasparenza e di ampia partecipazione, possa costituire una chance in più per le imprese locali.
Allo stesso tempo, sto valutando di portare all’attenzione dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) la situazione creatasi a Chieti affinché possa aprire un tavolo con l’Ance nazionale, non ritenendo giusto che una associazione venga utilizzata a fini domestici e che la stessa proponga ricorsi al giudice amministrativo ledendo il sacrosanto diritto dell’amministrazione di fare investimenti e al contempo diventi strumento di alcuni e non rappresentanza della generalità di imprese iscritte ad Ance.
È evidente che ove fossero ravvisate condotte che meritano altro tipo di attenzione non mi farò certo intimorire e non esiterò a tutelare la mia amministrazione ed il Comune in ogni altra deputata sede».