Leggo, non senza un certo imbarazzo, che si vorrebbe abbatte l’ex Filanda Giammaria, in via Monte Bolza a Pescara, uno degli ultimi baluardi di vera “archeologia industriale” di questa Città. Mentre, al contrario, andrebbe protetta, restaurata e resa fruibile alla cittadinanza e soprattutto ai più giovani. Il tutto per custodire la memoria di ciò che fu l’impegno, accompagnato da dure privazioni, delle nostre donne. Le Filande rappresentarono spesso l’unica realtà occupazionale, oltre l’agricoltura, per le nostre madri che spessissimo erano poco più che bambine. A riguardo è bene ricordare quanto fosse pesante e difficile lavorare in una Filanda: condizioni igieniche infime, salari bassi e massacranti orari di lavoro. Ma quelle donne con il loro sacrificio fecero la storia di questa città, con la loro fatica riscattarono le proprie famiglie dalla più umiliante povertà. Vere eroine del Lavoro che andrebbero ricordate, riscoperte e non, come sembra, tristemente e definitivamente accantonare. Mi permetto, infine, di lanciare una proposta: facciamo, se possibile, della “Filanda Giammaria” un vero “Museo del Lavoro”.