Pescara. Si è tenuta a Pescara una “preoccupatissima” Assemblea Regionale dei delegati Inquilini ATER e Assegnatari GESCAL
aderenti alla Associazione Mia Casa d’Abruzzo. E’ venuta fuori una “pesante situazione abitativa e sociale” che coinvolge migliaia di famiglie già duramente colpite da una crisi economica ed occupazionale che non ha precedenti nella nostra Regione, alle prese con una emergenza post-terremoto e, purtroppo, anche con una disastrosa gestione del “Progetto CASE e MAP” e contestuale “non ricostruzione” della quasi totalità del patrimonio abitativo pubblico di proprietà dell’ATER e del Comune dell’Aquila.
Il problema è aggravato dal fatto “scandaloso” che da diversi anni non vengono effettuati i necessari interventi di manutenzione, ristrutturazione e messa in sicurezza sismica e idrogeologica di una parte significativa di Edilizia Residenziale Pubblica realizzata in zone ad alto rischio su tutto il territorio regionale, mentre i fondi residui ex-GESCAL utilizzabili per aumentare il numero degli alloggi da mettere a disposizione delle famiglie popolari e senza casa, vengono stornati verso utilizzazioni “improprie” e in accordi di programma a sostegno della speculazione immobiliare privata ma con il concorso di finanziamenti pubblici, statali e regionali.
E così, mentre la Giunta Regionale di centrodestra dichiara che le 5 ATER abruzzesi si trovano in fase di “pre-dissesto” e in condizioni di “deficit strutturale” provocate sia da un rapporto tra il volume complessivo delle spese di personale e il volume complessivo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni, superiore al 70% e sia dalla sussistenza di altri debiti, per un ammontare superiore al 50% dei ricavi delle medesime vendite e prestazioni, i Consiglieri regionali Venturoni, Sospiri e Menna presentano al Consiglio regionale un Progetto di Legge con il quale si consente alle ATER la vendita generalizzata degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica ad un “prezzo raddoppiato” rispetto a quello giusto del riscatto graduale e sociale, e di destinare, in via prioritaria, l’80% dei proventi delle vendite al risanamento finanziario del loro bilancio.
Se tale provvedimento dovesse essere approvato, la situazione diventerà “infuocata”, in particolare nelle Città di L’Aquila, Chieti, Pescara Teramo, Avezzano, Sulmona, Lanciano, Ortona, Vasto e San Salvo, l’addove gli attuali assegnatari ATER, non avendo i mezzi economici per “acquistare” le loro attuali abitazioni, sarebbero sottoposte ad una vera e propria “deportazione obbligatoria” da un quartiere all’altro, perdendo così ogni diritto maturato per accedere al “riscatto graduale e sociale” della propria abitazione.
E’ anche per scongiurare una inopportuna “guerra contro coloro che non che la casa non ce l’hanno”, che attraverso una “Proposta di Legge”, gli assegnatari abruzzesi rinnovano la richiesta al Consiglio regionale di bloccare questa vendita “incostituzionale”, facendosi invece garante e rispettoso delpatto sociale che lo Stato ha contratto con i lavoratori e le loro famiglie sin dalla Legge n. 60 del 14 febbraio 1963 che introduce una “tassa di scopo”denominata GESCAL, “promettendo”, in cambio del loro fondamentale contributo e risparmio popolare, l’accesso alla proprietà della prima casa attraverso il futuro riscatto.
I delegati del Mia Casa hanno deciso che una loro rappresentanza sarà presente davanti al Comune di Pescara per assistere ai lavori del prossimo Consiglio regionale che si riunirà martedì prossimo 25 febbraio.
Pio Rapagnà – Coordinatore regionale