Rapagnà, Ho dato inizio ad uno sciopero della fame per ottenere dal Consiglio regionale l’approvazione di due leggi “necessarie e urgenti” per superare l’emergenza abitativa post terremoto in Abruzzo

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Ho dato inizio ad uno sciopero della fame per ottenere dal Consiglio regionale l’approvazione di due leggi “necessarie e urgenti” per superare l’emergenza abitativa post terremoto in Abruzzo e rendere effettivo il diritto alla Casa per tutti.

Ho dato inizio a questo sciopero della fame, ancora una volta nel corso del mio impegno pubblico, con il pensiero e lo sguardo rivolto alla testimonianza di vita, alle opere e all’esempio di due grandi abruzzesi, quali sono stati Celestino V e Ignazio Silone, che, oggi ancora di più, sono parte integrante e fondativa della storia religiosa, politica e culturale della nostra Regione.

Essi “insieme” sono come due fari in uno, e ci potrebbero illuminare e tirarci fuori dal tunnel, dandoci la forza e il coraggio, anche interiore, di fare nostri lo spirito ed i valori laici e religiosi del “povero cristiano” e l’impegno concreto di lotta per l’acqua diFontamara”.

Con questa iniziativa “civica e non violenta” chiedo ai Consiglieri regionali, ormai alla termine del loro mandato, di fare ciò che in 5 anni non sono riusciti fare: approvare sia una “Legge ad hoc” per la ricostruzione e messa in sicurezza sismica delle abitazioni pubbliche e private, eliminando le barriere architettoniche e le strutture in amianto, e sia una Legge che ripristini il riscatto degli alloggi Popolari ex-GESCAL per evitare che, con una “vendita generalizzata ed a prezzi del mercato immobiliare privato”, le famiglie aventi diritto di accesso alla proprietà della prima Casa attraverso l’uso corretto dei contributi GESCAL già versati, possano perdere tale diritto e, attraverso una “mobilità obbligatoria” e sfratti esecutivi, siano costrette ad abbandonare la loro attuale abitazione”.

Pio Rapagnà – ex Parlamentare

Pescara, 10.2.2014