PESCARA – La Regione dica se intende difendere, e come, il suo unico aeroporto, uscendo da una gestione improvvisata e pasticciata. E sblocchi soprattutto il finanziamento di 5 milioni di euro necessario alla sua sopravvivenza. Lo afferma il presidente della Cna Abruzzo, Italo Lupo, secondo il quale, in assenza di risposte immediate, «il destino dello scalo abruzzese appare compromesso, più che sul futuro, addirittura già nel presente». «La storia del contributo regionale impugnato prima dall’Unione europea, poi dal governo, perché ritenuto aiuto di Stato – afferma Lupo – rivela una certa dose di improvvisazione. Con il risultato di vedere allontanarsi l’erogazione di una somma necessaria alla sua sopravvivenza. Non è insomma tollerabile la leggerezza con cui l’argomento è stato affrontato, quando è in gioco la vita dell’unica infrastruttura in grado di collegare l’Abruzzo con l’Europa e il mondo. La Regione deve dunque trovare il sistema, anche attraverso forme diverse e innovative, per riassegnare all’aeroporto quanto gli occorre, mobilitando anche risorse private».
Lupo, poi, si dice “sconcertato” per la nuova tegola abbattutasi sulla SpA che gestisce lo scalo: «Gli accertamenti legati a un vecchio contributo rischiano di rappresentare la mazzata finale». Quanto alla Saga, Lupo invita il presidente Laureti a farsi interprete, «in modo più autonomo e coraggioso, del destino della struttura». «Mesi fa – rivela così – gli abbiamo proposto un percorso, legato ad una azione di marketing a più ampio raggio, soprattutto in direzione degli enti locali e del mondo dell’impresa, rimasto lettera morta. Se ci sono studi e ricerche interessanti nel cassetto del presidente Laureti, lo invitiamo a tirarli fuori e usarli».
Il presidente regionale della Cna, infine, rivolge un appello al mondo dell’impresa e alle istituzioni locali: «Ci sono enti locali che investono risorse ingenti in sagre, auto blu e portaborse, e neppure un centesimo su una struttura che porta ricchezza alle comunità locali. E lo stesso vale – spiace dirlo – per associazioni d’impresa o gli imprenditori del turismo, la cui unica preoccupazione è quella di accaparrarsi una sedia nel consiglio di amministrazione della Saga o al più di regolare il traffico dei taxi che accedono all’aeroporto. Nel nostro piccolo, due anni fa abbiamo partecipato alla ricapitalizzazione della SpA: come noi, ne sono certo, altri sarebbero in grado di fare la stessa cosa: perciò è il momento di passare dalle parole ai fatti».
20/2/2014