Venerdì 7 febbraio 2014 alle ore 17,30 è stato presentato presso il Palazzo Moncada di Caltanissetta, la seconda edizione del libro scritto da Francesco Gallo Mazzeo e da Maria Luisa Sedita nel centenario della morte dello scultore nisseno Michele Tripisciano (1860-1913), vissuto tra Roma e Caltanissetta. Per descrivere le qualità artistiche di questo artista la Pro Loco e il Comune di Caltanissetta hanno invitato i due esperti di Tripisciano ad illustrare il nuovo volume edito dalla Lussografica. Per l’occasione è stata stampata una litografia, che ricordasse questo evento, del M° Francesco Guadagnuolo, anche lui di Caltanissetta (nato cento anni dopo Tripisciano), operante tra Roma, Parigi e New York, su iniziativa della Dante Alighieri di Caltanissetta, Presidente la stessa Maria Luisa Sedita.
Guadagnuolo ha così realizzato, in memoria del suo conterraneo Michele Tripisciano, un’interpretazione pittorica della scultura “Morte di Orfeo” di Tripisciano. Il tema greco – mitologico viene affrontato in forma evocativa da Guadagnuolo, la morte serena di Orfeo, tra le onde marine, coinvolge natura e creato. Non vi è narrazione nell’opera, ma rivela la condizione umana, particolarmente cara a Guadagnuolo, nel momento in cui Orfeo, incontra con rassegnazione la morte, liberatrice di affanni e delusioni terrene, per lenire quello straziante dolore di sposo infelice. Lo sfondo assegna alla scena, un aspetto poetico – musicale; la prospettica testa di Orfeo divide simbolicamente l’anima dal corpo, anche se Orfeo pur desolato e abissale, rinuncia le miserie della materialità portando con sé l’essenza di una nuova vita divina, per trovare quella luce, che gli permetterà di incontrare, questa volta per sempre, la tanto amata Euridice.