Dure critiche del WWF al Piano di Tutela delle Acque della Regione oggi all’esame della 2^ Commissione. Il deflusso minimo vitale calcolato sulla portata minima comporterà la morte biologica di molti fiumi.
Si vuol chiedere un rinvio di 12 anni per il risanamento dei corsi inquinati!
tutti i corsi d’acqua europei dovrebbero essere nello stato ambientale “buono”. L’Abruzzo non ha fatto praticamente nulla per cercare di raggiungere questo obiettivo e infatti attualmente appena il 30% dei tratti fluviali della regione è da questo punto di vista in regola. La soluzione è cominciare finalmente a impegnarsi in concreto e non quella di cercare di rinviare la scadenza”.
Il Piano “di sfruttamento” che l’attuale maggioranza vorrebbe approvare a fine legislatura non ha tra l’altro tenuto in alcun conto le osservazioni delle associazioni ambientaliste (un articolato documento è stato ad esempio presentato il 22 novembre 2010) né quelle degli enti gestori delle aree protette. Se fosse approvato nella attuale stesura avrebbe pesanti ripercussioni negative sull’ambiente e sui reali interessi della collettività in tutti i settori di utilizzo delle acque, senza eccezione alcuna.
“Il WWF – conclude il presidente Di Tizio – chiede che questo inaccettabile strumento, che nella attuale stesura favorirebbe le mire di singoli a scapito delle priorità generali e che rinvierebbe ogni azione per il risanamento dei fiumi, venga profondamente rivisto, alla luce dei veri interessi della maggioranza degli abruzzesi, anche economici: i fiumi inquinati e con pochissima portata comportano l’inquinamento del mare con danni milionari a una economia già in sofferenza. È questo ciò che vuole la Giunta Chiodi?”