Abruzzo, Cultura & Società

Editoria. “STORIA DELL’ALPINISMO IN ABRUZZO” di STEFANO ARDITO (Teramo, Ricerche&Redazioni, 2014) EVENTO DI PRESENTAZIONE DEL LIBRO A TERAMO Sabato 5 Aprile 2014, ore 18 | Sala “S. Carlo” Museo Archeologico

“STORIA DELL’ALPINISMO IN ABRUZZO” di STEFANO ARDITO | L’ATTESA PRESENTAZIONE DEL LIBRO A TERAMO, Sabato 5 Aprile 2014
Sabato 5 Aprile 2014, alle ore 18, presso la Sala “S. Carlo” del Museo Archeologico di Teramo in Via Dèlfico, si terrà la prima presentazione dell’atteso volume “STORIA DELL’ALPINISMO IN ABRUZZO” di STEFANO ARDITO, pubblicato dalla casa editrice teramana Ricerche&Redazioni, che si sta specializzando per la proposta di opere generali sulla storia e la cultura delle montagne dell’Appennino.
Il volume ripercorre per la prima volta i quasi 450 anni di storia delle esplorazioni compiute sulle montagne abruzzesi, e lo fa con uno stile di grande impatto ed efficacia narrativa. Stefano Ardito, giova ricordarlo, è una delle firme più note e autorevoli del giornalismo di montagna e di viaggi italiano.
Il volume, ben 328 pagine di storie straordinarie riccamente illustrate, è stato realizzato con il Patrocinio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Parco Nazionale della Majella, Parco Naturale Regionale Sirente Velino, CAI Abruzzo, CAI Lazio, e CAI Marche.

La presentazione si svolgerà  sotto il Patrocinio della Città di Teramo

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IL LIBRO

“Il Corno Piccolo e il Corno Grande, i pilastri dell’Intermèsoli e il Sirente, le Nord della Cima delle Murelle e del Camicia. Le grandi montagne, con le loro pareti e le loro creste, sono tra i più bei monumenti naturali dell’Abruzzo. E sono uno spazio d’avventura, dove generazioni di alpinisti hanno scritto una storia avvincente.
Il libro di Stefano Ardito racconta le esplorazioni e gli exploit degli alpinisti dell’Abruzzo e delle regioni vicine, a volte affiancati da nomi famosi del Nord, sulle pareti di roccia, le cascate di ghiaccio e i canaloni di neve di questa regione straordinaria. Una storia che inizia con l’ascensione al “Corno Monte” compiuta da Francesco De Marchi nel 1573.
L’alpinismo non è solo esplorazione geografica, ma anche intuizione, coraggio, decisione, paura. Nel libro sfilano le realizzazioni e i sogni, le rivalità e le amicizie, le vittorie e le sconfitte, le tragedie. L’autore accompagna gli alpinisti nei passaggi superati e in quelli che li hanno costretti a rinunciare. Una storia scritta su vette e pareti, ma che ha al centro gli uomini e le donne che le hanno desiderate ed esplorate”.
“Le montagne d’Abruzzo vengono spesso descritte come un grande spazio di natura. Orsi e camosci, fioriture e faggete, bizzarrie della roccia e altopiani. Altri le hanno raccontate come luoghi di storia e di fede. Romitori e castelli, borghi medievali e tratturi, campi di battaglia e abbazie. Storie di Sanniti, di eremiti e di Santi. E poi di artisti, generali e briganti.
Il Gran Sasso, la Majella, il Sirente e le altre vette d’Abruzzo, però, sono prima di tutto montagna allo stato puro. Pareti di roccia, canaloni di neve, cascate di ghiaccio. Fessure, placche, spigoli, strapiombi. Questo libro racconta le avventure di generazioni di alpinisti sulle pareti dei due Corni e sulla Nord del Camicia, nella wilderness delle Murelle, della Meta e del Sirente. Sulle cascate gelate della Laga, nei canaloni di neve dello sci estremo, sulle falesie di Roccamorice, Pennadomo e Pietrasecca. 
La passione per le montagne d’Abruzzo ha accomunato negli anni personaggi molto diversi tra loro. Un ingegnere come Francesco De Marchi e un colto viaggiatore come Fosco Maraini. Guide alpine di oggi come Giampiero Di Federico e Andrea Di Donato e un loro collega ottocentesco come Giovanni Acitelli. Uomini di sinistra e partigiani come Bruno Trentin e Omero Ciai e un fervente fascista come Antonio Giancola. 
Dilettanti ottocenteschi come Edoardo Martinori ed Enrico Abbate e climber di professione come Mauro Calibani. Arrampicatori della periferia romana come Pierluigi Bini, e industriali arrivati dal Nord come Aldo Bonacossa. Un trentino e sciatore dell’estremo come Tone Valeruz e un romano e monaco Zen come Luigi Mario, in arte Gigi. 
Fanno da sfondo alle avventure degli alpinisti la sconfitta di Adua e la Grande Guerra, la Marcia su Roma e la Resistenza, il Sessantotto e le battaglie ambientaliste, e alla fine il terremoto de L’Aquila. Non è un caso. Gli alpinisti non sono marziani, ma uomini e donne del loro tempo. E l’alpinismo, per chi lo pratica e lo ama, è semplicemente una parte della vita”.

STEFANO ARDITO
STORIA DELL’ALPINISMO IN ABRUZZO
Teramo, Ricerche&Redazioni, 2014
328 pagine riccamente illustrate
ISBN 978-88-88925-66-0
Prezzo: € 25

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L’AUTORE

Stefano Ardito, nato a Roma, è una delle firme più note del giornalismo di montagna e di viaggi italiano. I suoi reportage e le sue interviste sono stati pubblicati da Airone, Repubblica, Il Venerdì, Alp, Meridiani, Qui Touring, la Rivista della Montagna e Specchio, settimanale de La Stampa. Oggi scrive per Il Messaggero, Meridiani Montagne e Plein Air. Il pubblico di Rai Tre lo conosce grazie ai suoi documentari trasmessi nel programma quotidiano Geo&Geo. Tra i suoi ultimi libri 101 storie di montagna che nessuno ti ha mai raccontato (Newton Compton, 2012), Mustang-Himalaya che cambia (Alpinestudio, 2013) e La grande avventura (Corbaccio, 2013).

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