Giulianova. PICCOLA OPERA CHARITAS DI GIULIANOVA CHIODI NON SI PRESENTA AL QUESTION TIME

FILE   Riconversione Piccola Opera Charitas di Giulianova 

Si doveva discutere oggi pomeriggio l’interrogazione al question time sulla riconversione della Piccola Opera Charitas di Giulianova presentata dal consigliere regionale Ruffini. Ma l’interrogato a rispondere, ovvero il Presidente Chiodi, non si è presentato.

“Mi è stato riferito che il Presidente aveva impegni istituzionali” commenta Ruffini “resta il fatto che su questa vicenda non mi fermerò, anzi ho già chiesto che l’argomento venga inserito nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio del 25 marzo. Ritengo che le mie preoccupazioni sui tagli alle prestazioni della Piccola Opera comporteranno gravi disagi a cittadini bisognosi ed in difficoltà.”

Secondo Ruffini, il decreto del commissario ad acta n. 20/2014 che procede alla riorganizzazione della rete residenziale e semi-residenziale regionale, assegnando alle Asl, entro il termine del 31.03.2014, la determinazione di approvare i programmi di conversione, riorganizzazione e trasformazione delle strutture riabilitative penalizzerà gravemente la Piccola Opera di Giulianova.

Con l’applicazione del Decreto alla Fondazione Piccola Opera Charitas si disattivano ben 81 posti letto di riabilitazione estensiva prevedendo di poterli riconvertire in parte in residenza protetta per disabili (RADA) e cioè per soli 69 posti letto.

“Questa ipotesi di riorganizzazione  rappresenta un grave colpo alla Piccola Opera Charitas sia per la sensibile diminuzione di prestazioni socio-sanitarie ai disabili con gravi problemi psichici e comportamentali che per una riduzione consistente del budget che potrebbe significare licenziare molto del personale attualmente in servizio” spiega Ruffini.

Per tali ragioni il consigliere del Pd aveva chiesto al Presidente Chiodi di sapere cosa intendesse fare per:

  • evitare il taglio tout-court delle prestazioni sanitarie e riabilitative ai disabili con gravi ripercussioni sia nel recupero che nel mantenimento delle condizioni psico-fisiche degli assistiti;
  • evitare il licenziamento di gran parte del personale attualmente in servizio a seguito del dimezzamento del budget.

“Insisterò fino all’ultimo Consiglio di questa legislatura” conclude Ruffini “se questa è la sanità che Chiodi ha in mente per risanare l’Abruzzo noi ci batteremo affinchè le persone svantaggiate ed in difficoltà non restino da sole.”