Il risotto con le ortiche è un piatto oggi molto comune, i ristoranti “chic” lo propongono e lo fanno anche pagare bene.
Per raccoglierla bisogna munirsi di guanti in lattice per proteggere le mani da eventuali tracce di sostanza urticante, (sono i numerosi peli) che, quando toccati, si spezzano e lasciano penetrare nella pelle un fluido che causa un forte prurito.
L’ortica è una pianta ricca di sali minerali, in particolar modo le foglie che contengono ferro,calcio, silicio, magnesio, e fosforo,vitamine A, C e K, acido formico e gallico, clorofilla, istamina, tannino e carotene.
L’ortica viene usata nella cosmesi contro la caduta dei capelli e come sbiancante per i denti – in erboristeria, come pianta medicinale per le sue proprietà antidiarroiche, diuretiche, cardiotoniche e antianemiche – nell’alimentazione, si presta alla preparazione di molti piatti:
risotti, minestroni, frittate, frittelle, torta di ortiche , pesto di ortica, zuppa all’ortica – nei medicinali per la cura delle emorroidi e contro artriti, reumatismi, riniti allergiche e per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna.
Nell’antichità aveva anche un uso tessile. Veniva battuta e sfibrata per tessere stoffe simili alla canapa o al lino. Grazie alla clorofilla che contiene in grandi quantità, veniva utilizzata per colorare i tessuti delicati: le foglie tingono di verde, mentre le radici di giallo.
La ricetta del risotto per quattro persone, io la preparo così:
Ingredienti:
350 gr. di riso carnaroli
250 gr. di ortiche tenere
La parte bianca di un porro
½ bicchiere di vino bianco
Brodo vegetale quanto basta
40 gr di olio extravergine di oliva
Sale – Parmigiano quanto basta
Preparazione
Dopo aver “sfogliato” accuratamente l’ortica con i guanti in lattice, la lavo con acqua fredda.
In un tegame antiaderente alto, verso l’olio, unisco il porro affettato e lo faccio imbiondire a fuoco basso per evitare che si brucia.
Aggiungo ora le foglie di ortica e le faccio appassire, quindi il riso e lo faccio tostare, avendo cura di girare con un cucchiaio di legno per non far attaccare il riso.
Successivamente metto il vino e lo faccio evaporare.
Ora inizia la cottura, il tempo può variare dai 15 ai 18 minuti, unendo il brodo man mano che si ritira.
A fine cottura, unisco una “noce di burro” per rendere il risotto più cremoso.
Ora bisogna solo gustare il risotto,un piatto semplice, rustico e tradizionale.Si può aggiungere, ma non è obbligatorio, del parmigiano.
La bevanda che io preferisco è il cerasuolo d’Abruzzo.
Luciano Pellegrini agnpell@libero.it
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