Luca Nannipieri, Vittorio Sgarbi, Il David di Michelangelo con fucile
Oggi sul Giornale il saggista Luca Nannipieri e il critico Vittorio Sgarbi riflettono, da diverse posizioni, sul David di Michelangelo che impugna un fucile, fotomontaggio di una riuscita campagna pubblicitaria di armamenti.
Ecco qui sotto un ampio stralcio dal pezzo di Nannipieri, mentre in allegato i pezzi di Sgarbi e Nannipieri:
Utilizzare, dissacrare, irridere o sfruttare oculatamente un’opera feticcio della storia dell’arte significa nient’altro che innalzare la sua forza simbolica; tanto più il David di Michelangelo viene riprodotto in statuine kitsch, in cartoline, in campagne pubblicitarie shock, e i suoi preziosi genitali stampati allo sfinimento su magliette e mutande, quanto più quell’opera smette di essere puro patrimonio storico-artistico e diventa un’immagine icona che sopravanza i poteri stessi delle autorità competenti alla sua tutela.
Le opere feticcio devono essere garantite nella loro integrità fisica, e per questo servono tutori e soprintendenti. Ma sulla loro valenza simbolica e sulla loro immagine non ci può essere nessun funzionario di Stato, nessun intellettuale o assessore del Comune che ci educhi e ci dica cosa è consono e rispettoso.