Mia Casa d’Abruzzo
Sede Regionale: Via Lombardia 10 – Roseto degli Abruzzi (TE)
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COMUNICATO STAMPA
Sabato prossimo 29 Marzo 2014 – alle ore 15,00 – a L’AQUILA, in Piazza della Fontana Luminosa e presso l’Auditorium “Renzo Piano” del Parco Castello, si terrà una Manifestazione e Assemblea Popolare“per la ricostruzione” e la messa in sicurezza sismica.
Il Mia Casa intende dare una forte spinta per sollecitare e accelerare la ricostruzione e messa in sicurezza sismica degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica e privata, l’inizio dei lavori nelle “Case E” di proprietà dell’ATER, degli ex-Assegnatari e del Comune di L’Aquila.
Dopo 5 anni, mentre la ricostruzione e la messa in sicurezza delle Case E non inizia, è accaduto che il Comune dell’Aquila chiede alle famiglie ancora sfollate, il pagamento di un “canone di compartecipazione” per coprire esorbitanti spese di manutenzione e di condominio dei Complessi C.A.S.E. eM.A.P., inizialmente e provvisoriamente assegnati a titolo di comodato, anche gratuito,mentre le spese per la gestione, manutenzione e amministrazione dei complessi e dei singoli alloggi, sono e saranno sempre di più “insostenibili” da parte delle famiglie ancora sfollate.
Si sarebbe potuto riconsegnare a parecchie famiglie un’abitazione dignitosa, stabile e sicura: perché non è stato fatto?
Al fine di sollecitare l’accertamento della verità dei fatti e di eventuali responsabilità circa il modo in cui sono stati utilizzati i fondi concessi dallo Stato – a partire dai primi 150 milioni di euro messi a disposizione sin dal 15 agosto 2009 per la riparazione e ricostruzione degli alloggi di Edilizia Residenziale pubblica Regionale (di proprietà delle ATER) e Comunale sovvenzionata (di proprietà del Comune di L’Aquila), il Mia Casa ha presentato un esposto-denuncia alla Corte dei Conti Abruzzo e alla Procura della Repubblica di L’Aquila.
Alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica viene chiesto di accertare se vi siano stati ritardi e inefficienze da parte delle Autorità Amministrative nell’emanazione di provvedimenti d’urgenza, che abbiano comportato un danno erariale, e violazione delle norme che contenevano i provvedimenti indispensabili da mettere in atto al fine di garantire il rientro “in sicurezza” degli inquilini, quali legittimi assegnatari di alloggi di Edilizia Residenziale pubblica, nelle proprie abitazioni danneggiate dal sisma.
In particolare, esponendo le modalità e le risorse utilizzate per il recupero dell’immobile ex-ONPI, si chiede di accertare se, in questo caso particolare e in altri casi in generale, una parte delle somme stanziate e attribuite dallo Stato sia state arbitrariamente “distratte” rispetto al loro “scopo vincolato”.
Il rientro nelle proprie Case da parte degli inquilini e dei legittimi assegnatari degli alloggi di proprietà delle ATER e del Comune di L’Aquila, è stato “tutelato e garantito”, dopo il terremoto dell’aprile 2009, da provvedimenti legislativi e Ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri, con la assegnazione di fondi esclusivamente destinati al soddisfacimento delle esigenze previste e disciplinate da ciascun provvedimento “attuativo” del Decreto Legge n. 39 del 28 aprile 2009, convertito in Legge n. 77 del 24 giugno 2009.
Invece a distanza di cinque anni dal sisma gran parte degli edifici residenziali pubblici e misti, sono ancora privi di riparazioni e di consolidamento sismico enessun cantiere è stato aperto per leCase E. Gli interventi giudicati “urgenti” continuano ad essere ripetutamente dilazionati nel tempo da inspiegabili burocratismi.
per il Mia Casa d’Abruzzo
Pio Rapagnà – ex Parlamentare