Povera Pescara.
Non bastava un Sindaco che, assente per anni, concentra tutto il suo saper fare (buono o cattivo si vedrà) negli ultimi mesi di mandato credendo che i cittadini elettori abbiano ancora l’anello al naso e lo votino per questo.
Ecco in aggiunta l’opposizione che improvvisamente diventa cosciente del suo ruolo e tenta di sfiduciarlo fuori te mpo massimo: forse perché ragionando come il Sindaco, considerando nello stesso modo i cittadini, teme che le inaugurazioni spostino il risultato elettorale.
Come se non bastasse l’evidenza della qualità del ceto politico locale ce la danno gli eletti esperti di bilancio: si legge sulla stampa che ci sarebbe un buco di 56 milioni, che somme vincolate sarebbero state utilizzate in difformità al vincolo, che per spese correnti ci sarebbe un buco di 25 milioni. Per accorgersi di questo hanno avuto bisogno del parere dei revisori e della Corte dei Conti. Che il nostro Sindaco non sia un maestro appare chiaro, ma neanche lui sarebbe riuscito a fare questi danni in pochi mesi. Quindi gli esperti di oggi o lo sono appena diventati, non avendo visto nell’arco di questa consiliatura il disastro che avanzava o, peggio, hanno atteso il momento elettorale per mettere a frutto personale (di voti) la loro consapevolezza piuttosto che lavorare e pubblicizzare giorno per giorno il disastro in arrivo per tentare di evitarlo.
E per concludere il peggio c’è la minoranza, quella a rischio scomparsa, che tenta di essere maggioranza per un mese, mantenendo al suo posto il Sindaco, tenendolo sotto scacco, per fargli fare o non fare quello che gli piace.
Solo una possibilità: una nuova, GRANDE Pescara, nuova nel territorio, grande in forza di una nuova classe dirigente, di nuove ambizioni, di nuovi progetti per il benessere, lo sviluppo, la qualità della vita dei cittadini.
Dario Boilini – La Grande Pescara
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