Roseto. Rapagnà: in merito al Piano Casa di Matteo Renzi

Mia Casa d’Abruzzo

Coordinamento Regionale

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COMUNICATO STAMPA

Il Consiglio dei Ministri del Governo Renzi ha approvato ieri, mercoledi 12 marzo, un Decreto Legge relativo al cosiddetto “Piano Casa n. 2” nel quale, in merito alla Edilizia Residenziale Pubblica ed ex-GESCAL, si conferma e si rilancia, tra l’altro, la “vendita” (e non il riscatto)delle “Case Popolari” sulla base della Legge già vigente n. 560 del 24 dicembre 1993, praticando una riduzione dell’1% per ogni anno di anzianità dell’alloggio e per un massimo del 20% di sconto sul prezzo attuale del mercato immobiliare privato, mentre la Regione potrà concedere agli assegnatari un semplice contributo per abbassare gli interessida pagare alle Banche presso le quali le famiglie che vogliono acquistare e che non possono pagare in contanti si rivolgeranno per ottenere con un mutuo le somme da anticipare all’ATER.

La cosa “incredibile”, che assume la forma incostituzionale di una vera e propria “discriminazione economica e sociale” (una delle tante forme nascoste dirazzismo?) ai danni degli Assegnatari delle Case Popolari ed ex GESCAL, sta nel fatto che, invece, per gli Inquilini dei nuovi alloggi di housig sociale che verranno realizzati o acquisiti con i fondi dello Stato e della ex-GESCAL e dati in affitto a canone concordato, lo stesso Consiglio dei Ministri ha stabilito che chi vuole “riscattare” la casa può farlo, e dopo 7 anni e può defalcare dal prezzo totale l’ammontare dei canoni già pagati, mentre per gli Inquilini “di serie B” delle Case Popolari il recupero dei canoni già versati non viene consentito.

Gli Assegnatari abruzzesi sono anni che lottano, invece, per ottenere proprio il ripristino del riscatto graduale e sociale delle Case Gescal e Popolari, ed è per questo che, adesso, dovranno insistere ancora di più per ottenere anche questo importantissimo risultato.

EPPURE, la maggioranza di centrodestra al Consiglio regionale ed i Consiglieri Venturoni e Sospiri hanno presentato un Disegno di Legge con il quale si accelera la vendita delle Case Popolari per utilizzare l’80% dei ricavi a copertura dei debiti delle ATER che hanno un bilancio in condizioni di grave deficit e pre-dissesto economico- finanziario.

Il Mia Casa d’Abruzzo è fortemente contraria a tale proposta di “vendita” generalizzata a prezzi del mercato immobiliare e chiede da tempo, invece, il ripristino del riscatto graduale e sociale degli alloggi ex-GESCAL agli Inquilini ed Assegnatari abruzzesi aventi diritto.

La “vendita” anche di interi edifici a prezzi maggiorati non è accettabile poiché sconvolgerà la vita quotidiana di migliaia di famiglie abruzzesi, molte delle quali, non avendo i mezzi economici per acquistare la loro attuale abitazione pagando in contanti, e nemmeno con un mutuo in Banca, saranno sottoposte a“mobilità obbligatoria” e perderanno per sempre un diritto acquisito al “riscatto” che è sancito dall’art. 47 della Costituzione Italiana e dalle Leggi istitutive degli IACP, dell’INA-Casa e della GE.SCA.L (Gestione Case per Lavoratori).

Il reddito complessivo della maggior parte delle famiglie assegnatarie di una Casa Popolare è molto basso, più del 57% per cento di esse si trova appena al di sopra del livello minimo di povertà, il 24% sotto al livello di povertà ed il restante 19% vive in condizioni di estrema indigenza.

La “vendita generalizzata” anche di interi edifici e caseggiati popolari, sconvolgerà la vita quotidiana di queste famiglie, molte delle quali, non avendo i mezzi economici per acquistare in contanti e nemmeno con un mutuo la loro attuale abitazione, saranno sottoposte a “mobilità obbligatoria”, abbandonate in balia del mercato delle locazioni private.

per fare il punto della situazione ed organizzare tutte le iniziative necessarie per ottenere dal Governo e dalla Regione Abruzzo il ripristino del “riscatto graduale e sociale” delle Case Popolari ed ex-GESCAL.

Pio Rapagnà – ex Parlamentare

Pescara, 13.3.2014