San Gabriele. 10 marzo 2014: 12mila studenti al santuario di San Gabriele per i “100 giorni agli esami”.

 

 

Lunedì 10 marzo 2014 il santuario di San Gabriele (Teramo) vedrà una pacifica e allegra invasione da parte di 12mila studenti delle ultime classi delle scuole superiori, provenienti da tutto l’Abruzzo e anche da fuori regione. Gli studenti arriveranno a San Gabriele dell’Addolorata (1838-1862), il santo protettore dei giovani, per festeggiare i “100 giorni agli esami di maturità”.

 

La giornata, diventata ormai tradizione (questo è il 34° anno consecutivo), è unica nel panorama nazionale e consiste in una specie di ritiro spirituale con preghiera, confessioni, messa e momento di festa. Non mancherà ovviamente la scontata raccomandazione al santo perché dia una mano in vista degli esami. Gli studenti passeranno alcune ore in allegria accanto a un santo che è stato studente per tutta la vita e che è diventato un modello per i giovani. Quaranta religiosi passionisti, tra cui venti confessori, saranno a disposizione dei giovani per l’intera giornata.

 

Il programma prevede l’arrivo dei giovani dalle ore 9, quindi la celebrazione di due messe (alle ore 10 e alle ore 11.30) che si concluderanno con il rito della benedizione delle penne. Nel pomeriggio gli studenti si ritroveranno in cripta per un momento di preghiera davanti al santo.

 

 

Il santuario non sarà “militarizzato”.  La direzione del santuario invita gli studenti                  a vivere una giornata di festa e spiritualità e non di sballo.

 

Contrariamente a quanto sostenuto da organi di stampa, lunedì 10 marzo il santuario non sarà affatto “militarizzato”. Ma siccome ai padri del santuario stanno a cuore i giovani, in occasione dei “100 giorni agli esami”, sarà attuata una linea dura per contrastare il fenomeno dell’alcol e della droga. Ciò significa che lunedì non sarà assolutamente ammesso al santuario chi porterà con sé alcolici o sostanze stupefacenti.

Il santuario vuole soprattutto il bene dei giovani e non tollera affatto che una giornata di festa e spiritualità si trasformi in una giornata di sballo con gravi conseguenze per la salute dei giovani. Per questo, coadiuvato da forze dell’ordine (il cui intervento peraltro viene richiesto dal santuario da oltre 20 anni) e da unità sanitarie, metterà in piedi un grande apparato organizzativo sia per l’aspetto spirituale che per la sicurezza e l’assistenza sanitaria ai giovani.

 

 

 

Allegato: nota sul Santuario

 

 

Santuario di San Gabriele dell’Addolorata

 

 

San Gabriele dell’Addolorata è uno dei santi più popolari della cristianità. Il suo santuario in provincia di Teramo (uscita autostrada A24 Roma-L’Aquila-Teramo, casello “S.Gabriele”) è custodito dai religiosi passionisti; è tra i quindici santuari più frequentati al mondo ed è visitato ogni anno da due milioni di pellegrini.

 

San Gabriele (Francesco Possenti) nasce ad Assisi (PG) il 1° marzo 1838 da una famiglia aristocratica. A 3 anni e mezzo si trasferisce con la famiglia a Spoleto (PG). Vivace e intelligente, è uno studente modello, gli piace vestire alla moda, frequenta il teatro e ama il ballo. Diventa presto “il centro e l’anima della gioventù spoletina”. Dovunque passa semina gioia. Ha davanti una brillante carriera. Invece a 18 anni lascia tutto ed entra tra i Passionisti nel noviziato di Morrovalle (MC). In convento Gabriele trova la sua felicità, tanto che scrive al padre: “La mia vita è una continua gioia”. Gli ultimi due anni e mezzo San Gabriele li trascorre ad Isola del Gran Sasso (TE) dove a soli 24 anni muore di tubercolosi il 27 febbraio 1862. Nelle parole del suo direttore il segreto della sua santità: “Quel ragazzo ha lavorato col cuore”.

 

Il suo profilo: un ragazzo dalle forme avvenenti, snello, bello e attraente, aristocratico, vestito sempre all’ultima moda, amante del ballo e della bella vita nei salotti di Spoleto, delle gite nei boschi e della caccia. Un ragazzo dal carattere molto vivace, sempre allegro, cocciuto ma anche molto generoso, intelligente e brillante a scuola e impegnato nella vita cristiana. Insomma, un giovane leader sempre circondato da allegre compagnie e da qualche ragazza che volentieri sarebbe diventata sua fidanzata.  Anche in convento Gabriele porterà con sé il suo carattere estroverso e allegro.

 

La sua fama esplode nel 1892, quando sulla sua tomba avvengono i primi strepitosi prodigi. La fama di santo dei miracoli si basa su un’ininterrotta serie di fatti soprannaturali, testimoniati da migliaia di ex voto, una storia straordinaria di fede e segni prodigiosi elargiti con abbondanza a un’umanità sofferente, che inizia a fine Ottocento, attraversa tutto il Novecento e continua agli inizi del terzo millennio. San Gabriele è proclamato beato nel 1908 e santo nel 1920. Nel 1926 diventa compatrono della gioventù cattolica italiana. Nel 1959 Giovanni XXIII lo dichiara patrono d’Abruzzo Il 30 giugno 1985, nella sua storica visita al santuario, Giovanni Paolo II propone il santo come modello per le giovani generazioni.

 

San Gabriele è universalmente conosciuto come santo dei giovani. Il suo santuario è caratterizzato dalla presenza dei giovani. Ogni anno, ai primi di marzo, 12 mila studenti delle scuole medie superiori del centro Italia si radunano al santuario per una giornata di spiritualità a “cento giorni dagli esami di maturità”. Nell’ultima settimana di agosto centinaia di giovani si accampano accanto al santo per la Tendopoli dei giovani.

 

Il primo santuario in onore del santo risale al 1908. Ma l’inarrestabile affluenza ha costretto i passionisti a costruire nel 1970 un nuovo, grandioso santuario che può contenere 5/6 mila persone.

San Gabriele viene festeggiato annualmente in quasi tutte le parrocchie abruzzesi e in molte altre località italiane, in particolare a Roma, Milano, Genova, Palermo, Bari, Messina, Terni, Matera, Salerno e numerose altre località. Sono centinaia le chiese a lui dedicate in varie nazioni. In Italia si contano 22 parrocchie dedicate al santo, oltre a numerose cappelline e edicole.

Ma il culto di san Gabriele è diffuso in vari continenti, anche grazie agli emigrati che lo hanno fatto conoscere ovunque. Feste in suo onore si celebrano annualmente in molte città in Australia, Canada, USA, Venezuela, Argentina, Brasile, Cile, Uruguay, Belgio.