Un nuovo virus è in circolazione per le vie cittadine: la “ruzzite”. Si aggira insidioso nella testa di noti personaggi, manifestando i propri effetti surreali non appena pronunciano la parola “Ruzzo”. La sintomatologia è costituita da una sensazione di limpidezza e di gaiezza abbagliante accompagnata da perdita di memoria. Pare che purtroppo non ne sia esente il Sindaco Brucchi. Come giustificare altrimenti le sue recenti esternazioni sulla società Ruzzo Reti? Come giustificare soprattutto la proposta, assolutamente fantascientifica, di affidare proprio a quella società il ruolo di gestore unico dell’acqua abruzzese? Eravamo rimasti fermi al Bilancio consuntivo 2011, ad una società gravata da oltre 70 milioni di debiti, da inefficienze sistemiche e vari aspetti di dubbia legittimità: è mai possibile che a distanza di un solo anno il mondo sia cambiato tanto radicalmente?
Per stilare una diagnosi definitiva non resta che leggere la relazione che l’ATO teramano, in un inedito slancio di trasparenza, ha stilato proprio sulla Ruzzo Reti il 27 dicembre scorso e che fotografa, con tanto di pagella, le performance della nostra bemerita società. E gli esiti, neanche a dirlo, contraddicono drammaticamente le idee del Sindaco Brucchi, derubricandone la proposta a mera boutade.
Scorrendo il documento scopriamo ad esempio che il Ruzzo ha omesso di pagare il canone d’uso del Servizio Idrico Integrato per oltre 11 milioni di euro! Scopriamo che i debiti registrati dal bilancio 2012 ammontano ad oltre 94 milioni di euro!! Scopriamo che la capacità di investimento (e quindi di realizzare opere indispensabili per il funzionamento dell’intero sistema) risulta inferiore a quella prevista dal Piano D’Ambito e che non risultano accantonamenti di fondi per l’attuazione dei poteri sostitutivi dell’ATO in particolare in materia di depurazione. Scopriamo, infine, che la Ruzzo Reti non ha recepito alcuni pareri dell’ATO, che ha eluso provvedimenti di sospensiva o di indirizzo e che non ha rispettato provvedimenti programmatici. Ma le notizie più eclatanti vengono dalla gestione amministrativa: la relazione dice chiaro e tondo, con tanto di sottolineatura, che “complessivamente, oltre 110 dei dipendenti in organico, sono risultati assunti senza le procedure concorsuali, di cui 67… dopo il 2004, con violazione reiterata, nel caso specifico, degli obblighi dettati in materia dalla L.R. 5 agosto 2004, n. 23”. Vengono inoltre evidenziati “un eccessivo ricorso a procedure di somma urgenza e di affidamenti diretti non sempre basati su adeguate indagini di mercato o prestabiliti criteri di rotazione tra operatori economici” nonché “un eccessivo ricorso ad incarichi esterni per tutela di natura legale, pur in presenza di personale dipendente avente i necessari requisiti”. Si tratta, neanche a dirlo, di gravi, gravissime illegittimità configuranti anche potenziali notizie di reato che si auspica che l’ATO abbia sottoposto, come per legge, alle competenti Magistrature penale e contabile e che in ogni caso implicano l’obbligo di attivazione di procedure di indagine, che non dubitiamo siano già in fieri.
Anche sul piano dell’efficienza tecnica non mancano le problematiche: l’ATO sottolinea ad esempio che le sorgenti ed i serbatoi di accumulo risultano ancora non dotati di misuratori di portata, con ripercussioni negative sulla definizione del reale bilancio idrico e sulla possibilità di analisi delle cause di gran parte delle perdite e delle dispersioni delle reti.
Conclusione: un disastro, un gravissimo disastro che rappresenta l’archetipo di venti anni di politica locale scellerata e fallimentare e che oggi si ripercuote in modo drammatico, oltre che sul bilancio della società, anche sulla salute e sulla qualità della vita della popolazione. Ci riferiamo in particolare agli effetti che i ritardi e gli omessi investimenti del Ruzzo (che, lo ricordiamo, gestisce anche gli impianti di depurazione) hanno prodotto nel corso degli anni sull’inquinamento dei mari.
Certe scelte, che il Sindaco Brucchi vorrebbe cancellare con un colpo di spugna, meritano invece il biasimo e la condanna più ferma da parte dei cittadini teramani e potranno essere superate solo voltando veramente pagina e relegando definitivamente al passato i politici che le hanno compiute.
Fabio Berardini – MoVimento 5 Stelle Teramo