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Comunicato Stampa | |||
ormai alla deriva, e avvia, a pochi giorni dalle elezioni, la “messa in sicurezza delle vie e strade che risultano più deteriorate”.
Ora, a parte il paradosso di un titolare dei lavori pubblici, quale è il sindaco, che parla di “messa in sicurezza”, confessando implicitamente di aver lasciato in sospeso per anni situazioni evidentemente di pericolo, la manovra odora fortemente di bassa propaganda, a dispetto, o forse proprio a causa delle smentite preventive. La sensazione è che quelli di Mastromauro siano addirittura asfalti “pluri-elettorali”, buoni insomma per tutte le stagioni. Approvati a dicembre, inseriti nel piano delle opere triennali a febbraio, (ovvero in concomitanza con la candidatura del sindaco alle regionali), sono poi rimasti in fresco fino alla vigilia delle comunali, seguendo evidentemente non l’andamento delle necessità cittadine, ma quello degli interessi elettorali personali. Va sottolineato che i 225mila euro necessari all’operazione elettoralistica sono stati sottratti per buona parte alla già prevista manutenzione degli impianti sportivi che evidentemente sono per il sindaco meno importanti della “spolverata di bitume” a tappeto in città. Ora, a parte che non è indice di buon governo rimettere continuamente in discussione la programmazione dei lavori (qual è il livello di progettazione? Con quale procedura si assegnano i lavori? Ci saranno i tempi per la necessaria gara?), c’è il timore che la cospicua somma da spendere finisca con l’alimentare il pozzo senza fondo del denaro pubblico sprecato, senza risolvere realmente le questioni. La storia delle opere pubbliche recenti, del resto, non induce all’ottimismo. Basti pensare alle pavimentazioni di corso Garibaldi e piazza Buozzi, la cui ristrutturazione, costata oltre un milione di euro, ha avuto bisogno di interventi ulteriori, immediati, costosi, ma soprattutto non risolutivi: l’invito al riguardo è di visionare, all’indirizzo web www.ilcittadinogovernante.it) il video realizzato proprio sulle pavimentazioni del centro storico. Concludiamo con una citazione. “La Giunta si accorge solo a pochi mesi dalle elezioni che le strade sono una groviera e approva quelli che già negli anni 80 venivano chiamati asfalti elettorali”: è l’accusa rivolta non più tardi di qualche settimana fa, dal Partito Democratico di Teramo al sindaco Brucchi per una situazione analoga. Chissà che ne pensa il suo partito degli asfalti elettorali di Francesco Mastromauro!
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