La libertà di pensiero e di espressione rappresenta uno dei cardini dei diritti di libertà delle moderne democrazie, sancito nella Costituzione della Repubblica Italiana dall’articolo 21, che riconosce a tutti il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione. Questo diritto, per quanto fondamentale, non può comunque divenire un arbitrio, per questo va incontro a delle limitazioni che scaturiscono dal rispetto di altri diritti, valori e libertà. Tutti i diritti possono essere, infatti, limitati e regolamentati dalle norme, allo scopo di tutelare altri dritti, che rappresentano veri e propri beni giuridici. Tra questi diritti oggetto di tutela vi è quello all’onore ed alla reputazione personale, che è la rappresentazione sociale che l’individuo ha all’interno della comunità nella quale è inserito. Il moltiplicarsi degli strumenti di diffusione delle espressioni del libero pensiero, consentito dalla globalizzazione dei media e delle comunicazioni, apre a tutti la possibilità di esternare le proprie idee, opinioni e produzioni personali in maniera pressoché illimitata, superando i canali tradizionali di informazione, come quello rappresentato dalla stampa. Questa facilità di accesso alla comunicazione, spesso priva di qualsiasi controllo, può esporre facilmente al superamento del limite della liceità. A questi eccessi si trovano esposti facilmente i giovani, che spesso utilizzano in maniera poco responsabile le risorse offerte dalla rete internet per diffondere opinioni ed immagini talvolta lesive della dignità altrui. Un’analisi accurata di tutte queste problematiche è stata effettuata dal dott. Domenico Canosa, giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Teramo, che nell’ambito del percorso di approfondimento dei temi dell’Educazione alla Legalità, organizzato in collaborazione con l’A.N.M., il 16.04.2014 ha incontrato, dalle ore 9:30, le classi dell’Istituto di Istruzione Superiore “Alessandrini- Marino-Forti” di Teramo, diretto dalla prof.ssa Stefania Nardini, presso l’auditorium dell’ITIS “E.Alessandrini”. All’appuntamento, introdotto dal Collaboratore Vicario del Dirigente Scolastico, prof. Roberto Arduini, hanno preso parte gli alunni di alcune classi terze, quarte e quinte dell’ITIS, dell’ITG “Forti” e dell’IPSIA”Marino”, accompagnati dai loro docenti. L’incontro, incentrato sui limiti alla manifestazione del libero pensiero per la stringente attualità dei temi affrontati, soprattutto in relazione ai comportamenti delle nuove generazioni, ha suscitato un grande interesse da parte degli studenti che hanno formulato al magistrato numerose domande. Tra i numerosi aspetti che sono stati affrontati figurano quella diffusione attraverso la rete internet di immagini che pregiudichino il decoro e la reputazione delle persone, le opinioni manifestate in maniera talvolta inappropriata durante le manifestazioni ed i cortei di protesta, i reati commessi da soggetti che esercitano pubbliche funzioni, la diffusione di idee xenofobe o razziste, le differenze nello svolgimento dei processi e nei gradi giudizio tra i paesi che seguono l’ordinamento giuridico del “civil law” o diritto continentale e quelli che seguono il “common law”, dominante nei paesi anglosassoni.