Civitaluparella è un comune della provincia di Chieti con 350 abitanti, ad un’altezza di 903 m sul livello del mare, situata in una zona spettacolare del Medio Sangro.
La cittadina conserva i suoi tratti urbanistici originali, con vie anguste e antiche costruzioni in pietra locale.
Il nome Civitaluparella deriva da duetestimonianze.La prima è Civitas, appellativo usato in età medievale per le località in cui era esistito un nucleo abitativo romano, anche se di piccola entità, mentre la seconda testimonianza si ritiene essere Luparius (o Luparus), derivante dalla parola tardo-latina luparius, cioè “cacciatore di lupi”.
Nel territorio comunale sono stati scoperti incisioni rupestri che attestano la presenza di insediamenti nella zona già dalla preistoria.
Abbiamo iniziato l’escursione con la visita alle Pastine o Parete Manzi. Nel febbraio 2006 su una parete di roccia leggermente sporgente in fuori, furono individuate dal prof. Aurelio Manzi, una figura umana e almeno tre figure geometriche, dipinte in rosso, einoltre due segni cruciformi martellinati con incisioni rupestririsalenti alla fine dell’età del bronzo. Il luogo si configura come un possibile posto di culto preistorico. L’aspetto più interessante del contesto è costituito dal fatto che, proprio in corrispondenza dell’estremità del masso interessata dalle incisioni, nella parete contigua, sono incise due croci e vi è un tratto di parete che è fortemente levigato. Si pensa che la superficie del masso, accostato alla parete,di una larghezza e lunghezza corrispondenti alla misura di una persona media, fosse usata come banco o “letto” per persone che, singolarmente, vi si dovevano distendere sopra; tale operazione, ripetuta moltissime volte, deve aver provocato la levigatura del masso.
Questo sito che si configura come un possibile luogo di culto preistorico, ha la caratteristica che questa seduta magico – religiosa, potesse coinvolgere il sonno terapeutico. manutenzione
Percorrendo un sentiero ben curato e con un intenso profumo di aglio selvatico e menta, siamo arrivati alla Grotta di Cicco,in località Pennarossa, dove nella primavera del 2008, il signor Antonino Di Cicco ha scoperto vari disegni e dipinti incisi su una lunga parete di roccia, a circa 750 m sul livello del mare.
C’è da restare emozionati nel vedere le incisioni di uomini a cavallo e in piedi , animali, croci e un ostensorio . Ci sono anche una serie di date (1771, 1801 o 1804, 1811, 1818, 1822, 1839 ) e un nome inciso in lettere maiuscole.
Riprendiamo il cammino per raggiungere Civitaluparella, l’ultimo tratto è ripido, ma si intravvedono le case.Sul sentiero ci sono tanti asparagi e zone con le piante di assenzio o artemisia, di colore verde argentato e da un sapore estremamente amaro.
A Civitaluparella ci fermiamo presso l’edificio scolastico, dove cuochi volontari ci fanno trovare un dignitoso pranzo caldo a base disagne e fagioli, salsiccia arrosto, insalata con aggiunta di erbe di bosco, frutta e vari dolci “caserecci” innaffiato da ottimo vino. Non poteva mancare il du botte che ha accompagnato canti e balli.
Prima di ripartire, una visita al museo del medio sangro, gestito da una associazione locale, Calliope, è obbligatorio.
All’ingresso del museo c’è la statua in bronzo di Calliope, Musa della poesia nella mitologia greca.
Infine, la visita ai ruderi del castello Caldora che svetta sulla parte più alta del paese.
Lo sguardo corre lontano con la vista di decine di paesi, molto piccoli, che sembrano in pianura, ma sono tutti costruiti in media collina e montagna. Un paesaggio a perdita d’occhio.
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Luciano Pellegrini agnpell@libero.it
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