Teramo. Comunicato pratiche terremoto Quart. San Leonardo

Qualche tempo fa , insieme ad alcuni abitanti della zona, abbiamo portato all’attenzione dei media, convocando una conferenza stampa, la situazione di un edificio di Via Pretuzio, fatiscente e pericolante, recintato su ordinanza del Comune per motivi di sicurezza, e, da anni, nelle medesime condizioni, senza che si procedesse ad  alcuna ristrutturazione, perché, essendo in corso una pratica per i contributi  per danni causati dal terremoto, ed essendo tali pratiche, nella quasi totalità, ferme da 2009 – 2010  presso gli Uffici del Comune di Teramo, non si può eseguire alcun intervento fino alla definizione di detta pratica. E questo sia per i danni catalogati di tipo strutturale (B, C, E) che dovevano comunque seguire un iter anche negli Uffici de L’Aquila, sia per quelli più lievi (A) che dovevano essere esaminate e risolte solo all’interno degli Uffici tecnici del comune di Teramo.

Di situazioni come quella sopra ricordata, almeno nella zona di Piazza S. Anna, Via dei Mille ecc, ce ne sono diverse altre: pratiche ferme da anni presso gli Uffici del Comune, conseguente impossibilità a realizzare le ristrutturazioni, edifici sempre più degradati con grave rischio per la sicurezza.

Tutto questo si aggiunge al diffuso degrado generale del Quartiere, con le strade piene di buche e sconnessioni, gli asfalti  completamente rotti, l’illuminazione assolutamente carente.

La ristrutturazione degli edifici danneggiati dal terremoto, per e esempio, avrebbe potuto essere l’occasione per riqualificare, almeno in parte, un patrimonio edilizio assai degradato, consentendo ai proprietari che ne avessero diritto di poter accedere ai contributi in tempi congrui, sì da poter eseguire i lavori di riparazione che avrebbero potuto costituire, almeno in molti casi, l’occasione per una vera e propria riqualificazione. Invece, al momento, non è stato possibile effettuare neanche le riparazioni più urgenti, aggiungendo degrado al degrado, insicurezza ad insicurezza, reprimendo anche quel minimo di attività edilizia che avrebbe potuto costituire una boccata d’ossigeno per tante imprese in difficoltà.

Sul degrado totale del Quartiere non occorre aggiungere altro, anche perché è l’intero centro storico di Teramo ad essere ormai diventato fatiscente. Conosciamo bene le difficoltà economiche in cui versano le amministrazioni comunali , ma non è pensabile di poter mantenere una città in queste condizioni, addirittura non utilizzando neanche le risorse stanziate per i danni da terremoto, risorse che non avrebbero gravato certo sulle casse comunali.

Il degrado di zone come Piazza s. Anna, Via Getullio, Via Pretuzio ecc, è tanto più inaccettabile perché si tratta del cuore storico della città, della sua parte più antica e più ricca di memoria.

Non si contano più gli annunci legati alla ristrutturazione dell’ex ospedale psichiatrico: progetti presentati pubblicamente e mai realizzati, convegni sul riuso dell’intero complesso, ma la realtà è davanti agli occhi di tutti.

In questo quadro di totale fatiscenza il valore degli immobili scende continuamente, in modo vertiginoso; i locali commerciali chiudono, perfino la frequentazione delle strade si sta spegnendo: la gente evita di percorrere le strade buie e dissestate del quartiere e tutto questo configura una situazione di impoverimento complessivo, di perdita di valore e di identità inaccettabili.

 

 

Flavio Bartolini,

portavoce dei residenti del quartiere S. Leonardo- P.zza S. Anna