Recentemente sono venuto a conoscenza di numerosi casi in cui è stata negata l’iscrizione delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa, nelle graduatorie presso i Centri dell’Impiego, ovvero presso strutture sanitarie pubbliche e private, sulla base della presunta mancanza della qualifica di Operatore Socio Sanitario Specializzato.
Il diniego è stato giustificato evidenziando una carenza formativa delle Volontarie della Croce Rossa, in quanto la Regione Abruzzo con le delibere di Giunta N. 82 del 16.2.12 e N. 621 del 28.09.12 non ha esplicitamente previsto che le infermiere della CRI possano avere la qualifica di O.S.S.S.
Eppure, la legislazione nazionale, a mezzo dell’ art. 1737, 6 co. del D.Lgs 66\2010 e succ. mod. e integr., equipara il diploma di Infermiera Volontaria della Croce Rossa con l’attestato di Operatore Socio Sanitario Specializzato.
Anzi, per ottenere il diploma il diploma di Infermiera Volontaria della CRI, è necessario sostenere un corso di studio di 2000 ore, ben superiore al corso di ca. 300 ore previsto dalla Regione Abruzzo per il conseguimento della qualifica di O.S.S.S.
Non si comprende, pertanto, in base a quale ratio la legislazione regionale abruzzese penalizzi proprio coloro che dedicano più tempo alla loro preparazione e per quale motivazione tratti in maniera differente situazioni che sono equiparate dalla Legge Nazionale.
Auspico, dunque, che la Regione, già sollecitata a fornire un parere scritto sulla suddetta questione, possa fare definitivamente chiarezza, dando alle Infermiere Volontarie della CRI il giusto riconoscimento per il servizio che da sempre offrono alla società con passione e dedizione.
Sono sicuro, infatti, che con la sensibilità che contraddistingue questa Giunta Regionale, verrà finalmente risolta con equità una spiacevole situazione di disparità.
Giorgio D’Ignazio
Assessore alle Politiche Sociali
Comune di Teramo