Abruzzo

Agenda Digitale in Abruzzo: urge recuperare il ritardo

Convegno tenutosi sabato 17 maggio al museo delle genti d’abruzzo a Pescara relativo a proposte sull’agenda digitale abruzzo.

Si parla dell’agenda digitale in Abruzzo e la sintesi è di quelle impietose: in questi anni è mancata una visione di insieme, al punto che, per recuperare il profondo ritardo, va pensata una strategia di intervento immediata. Un compito che attende, senza possibilità di esitazione, chi andrà alla guida della prossima Giunta regionale.

All’incontro che si è svolto al Museo delle Genti d’Abruzzo sono intervenuti, sui vari aspetti dell’agenda digitale: Romeo Ciammaichella, esperto ICT, Dario Zenobio, della Fondazione “Ugo Bordoni” di Roma, Antonio Barbieri, consulente Consip, Iuri Di Rocco, dell’Università di L’Aquila, Vittorio Di Cesare, ortopedico dell’ospedale di Sant’Omero e Gabriele Di Santo, consulente ICT nell’ambito turistico, presenti in sala circa 40 aziende del settore e numerosi tecnici tra ingegneri e progettisti, che alla fine del convegno hanno acceso un dibattito molto partecipato e che ha dato alla manifestazione un fattivo contributo con proposte molto interessanti, utili alla programmazione futura.

“L’Abruzzo è in forte ritardo – ha dichiarato nella sua introduzione Romeo Ciammaichella – è mancata un’azione di raccordo tra le varie attività di intervento finanziate a spot, senza una visione di insieme. Nel prossimo futuro, si dovrà ripartire da una necessaria attività di ricognizione, senza perdere di vista la sostenibilità dei progetti a cui dovrà essere garantita non solo e soltanto la fase di start-up”.

Particolarmente efficace e di grande interesse le tematiche affrontate da Dario Zenobio che, grazie alla sua esperienza in seno alla Fondazione “Ugo Bordoni”, ha fornito alla platea più di uno spunto di riflessione su concetti quali, “larga banda” e “alta velocità di connessione”. Senza mezzi termini, l’esperto che da moltissimi anni si occupa di reti digitali, ha parlato del forte ritardo in cui versa il territorio regionale e di come i decisori politici dovranno affrontare, con determinazione, la questione per evitare l’ulteriore perdita di competitività del tessuto imprenditoriale e economico, oltre a un mancato raccordo, nel rapporto tra pubblica amministrazione e cittadino. Più che diretto il suo monito: “è terminato il tempo degli incarichi a amici senza competenza e il sostegno a progetti senza gambe ma che suscitano solo clamore e propaganda. Per recuperare il ritardo, il famigerato “digital divide”, è necessario che la politica trovi il coraggio delle scelte, con un senso di sana responsabilità”.

Interessanti gli spunti offerti anche dagli altri esperti chiamati a intervenire, che si sono soffermati sulla necessità di garantire ampi margini di “sicurezza” nel transito delle informazioni nel rispetto della “privacy”, così come nella possibilità del più ampio accesso alle banche dati o ai servizi pubblici.

Vittorio Di Cesare, nell’esaminare lo stato dell’arte in ambito sanitario, ha auspicato un apparato in grado di “dialogare” tra i diversi ambiti dello stesso sistema regionale. Un annoso problema che non consente, oggi, il transito e la condivisione di informazioni utili, sia in ambito di spesa, che di assistenza agli utenti.

Nelle conclusioni di Romeo Ciammaichella l’amarezza per un’opportunità perduta: ”il ritardo accumulato è sotto gli occhi di tutti e pensare all’attuazione dell’agenda digitale è, innanzitutto, una capacità di visione che, forse, è quella mancata in questi anni. L’Abruzzo deve, su queste tematiche, avviare una grande rincorsa e agganciare le regioni più evolute. Le infrastrutture telematiche rappresenteranno il volano veramente fondamentale alla ripresa, l’agenda politica deve necessariamente avere tra le priorità questo argomento”.

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