Si è aperto oggi a Milano il primo congresso internazionale ICE, “Insieme contro l’Epatite”, organizzato da Donne in Rete onlus e SIMIT, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali. Ecco i nuovi farmaci risolutivi contro l’epatite C.
EPATITE C: PIU’ DI UN MILIONE I COINVOLTI IN ITALIA, 17MILA I MORTI PER EPATITE CRONICA
Circa 10mila le persone che muoiono per epatocarcinoma correlato all’infezione da virus dell’epatite.L’infezione da HCV, virus dell’epatite C, comporta una spesa annua per il SSN di circa 520 milioni, con una perdita di quasi 8 milioni di giornate lavorative.
Si è aperto stamattina, a Milano, il 1° Congresso Internazionale ICE, Insieme Contro l’Epatite, “Epatiti Virali tra presente e futuro”, presso lo Spazio Eventiquattro, Il Sole 24 Ore, in via Monte Rosa, 91. Il congresso, organizzato da Donne in Rete onlus e SIMIT, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, si rivolge a medici infettivologi, gastroenterologi, epatologi, infermieri, pazienti e associazioni.
Due giornate che vedranno riuniti medici, pazienti e istituzioni per confrontarsi sullo stato delle epatiti in Italia e per stabilire azioni di informazione, consapevolezza e prevenzione, ribadendo la necessità di un impegno comune in armonia con gli obiettivi di ICE. Sono intervenute, durante la cerimonia inaugurale, Emilia Grazia De Biasi, Presidente della 12ª Commissione permanente al Senato Igiene e sanità, Sara Valmaggi, Vicepresidente del Consiglio Regionale Lombardia, e l’eurodeputato Patrizia Toia, Vicepresidente Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia.
“Gli anni a venire rappresentano una sfida d’importanza fondamentale per la gestione delle epatopatie croniche virali – afferma il Prof. Massimo Andreoni, Presidente SIMIT, Direttore Istituto di Malattie Infettive e Tropicali, Policlinico Universitario Tor Vergata – I pazienti affetti da epatopatia cronica C stanno infatti attraversando un periodo storico di enorme cambiamento per quanto riguarda le possibilità di cura dell’infezione. Ci troviamo di fronte a uno scenario in cui la possibilità di guarire dall’epatopatia cronica eradicando l’infezione appare come una realtà per la grande maggioranza dei pazienti se non per tutti, anche se magari non nell’immediato futuro”.
L’Epatite C riguarda in Italia più di un milione di persone e muoiono ogni anno circa 17mila per malattia epatica cronica. Tra questi ultimi, circa 10mila sono le persone che muoiono per epatocarcinoma correlato all’infezione da virus dell’epatite. E’ stato inoltre calcolato che l’infezione da HCV, virus dell’epatite C, comporta una spesa annua per il SSN di circa 520 milioni, con una perdita di quasi 8 milioni di giornate lavorative.
“Affrontare per tempo il tema delle epatiti per le istituzioni sanitarie è una necessità programmatoria, poiché l’esito della malattia non tempestivamente curata è particolarmente critico e oneroso in termini di salute pubblica – afferma Rosaria Iardino, Presidente Donne in Rete onlus – Quello alla salute è un diritto che deve essere garantito, così come deve essere garantito l’accesso alle cure a tutti i pazienti”
Il convegno vedrà la presenza dei key opinion leader nazionali e internazionali nel campo dell’epatite C e di esponenti della community di pazienti, anch’essi sia nazionali che internazionali. L’intento è quello di far interagire le due figure cardini nella gestione della patologia, cioè il medico e il paziente, che a nostro avviso, proprio in questo momento storico, è assolutamente fondamentale che interagiscano condividendo proposte strategiche per l’accesso universale ai nuovi farmaci.
“A breve – aggiunge la dott.ssaAntonella Cingolani, Vicepresidente Donne in Rete onlus, ricercatore, dirigente medico Istituto malattie Infettive Policlinico Universitario A. Gemelli, Roma – saranno disponibili farmaci che, rispetto a quanto considerato fino a oggi lo “standard of care” dell’infezione cronica da HCV, e cioè interferone peghilato e ribavirina, consentiranno di “costruire” regimi terapeutici maggiormente tollerabili e molto più maneggevoli, con riduzione significativa degli effetti collaterali, del numero di compresse e del tempo di trattamento. La prospettiva per il 2020 è di poter avere a disposizione terapie attive su tutti i genotipi, senza bisogno d’impiegare l’interferone peghilato”.
Durante il convegno saranno trattati argomenti di virologia di base, epidemiologia, clinica, terapia, nonché di sanità pubblica, con particolare attenzione alla popolazione femminile e alla coinfezione HIV/HCV. Inoltre saranno sviluppate sessioni ad hoc con lo scopo di stimolare e accrescere l’empowerment dei pazienti stessi, proprio nell’ottica del lavorare “insieme” tra tutte le figure coinvolte nel mondo delle epatiti.
ICE – Insieme contro l’epatite è un’associazione aperta a tutti coloro che sono sensibili alle problematiche legate alle epatiti A, B e C e pensano che insieme si possa fare la differenza. Ad un allarme globale si risponde con un impegno comune di informazione, consapevolezza e prevenzione. Il gruppo di lavoro è composto da infettivologi, esponenti del mondo dell’associazionismo e del sociale e pazienti.