GABRIELLA LIBERATORE (ABRUZZO CIVICO): «LA VAL FINO DA TEMPO GRANDE ASSENTE NELLA STRATEGIA DELLA REGIONE»
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Teramo, 8 maggio 2014 – «Il territorio dalla Val Fino al mare è da troppo tempo il grande assente nelle scelte strategiche della Regione. In più subisce una viabilità da Terzo mondo che fa vergognare, oltre a rendere pericolosissima la mobilità di quanti debbano spostarsi quotidianamente, per lavoro o per studio. Non è da Paese civile lo spettacolo che abbiamo davanti agli occhi. Ma è la manifestazione tangibile di una politica di retroguardia, padronale, che tratta i cittadini non come tali, ma come gruppi di pretoriani da arruolare, in una logica di “scambio” che soddisfa bisogni di singoli o gruppi a discapito delle comunità. Si pensi, ad esempio, alla riforma dell’ex Ipab e alle nomine per il nuovo cda dell’Asp. Oltre ad essere la testimonianza della politica peggiore, è una presa in giro irricevibile!». È quanto afferma Gabriella Liberatore, candidata al consiglio regionale per “Abruzzo Civico”, in merito alle condizioni e allo sviluppo futuro della Val Fino.
«Lo sviluppo economico del nostro territorio deve passare attraverso una rivalutazione della sua identità culturale, sociale, produttiva, in favore di un serio investimento di rilancio nel settore turistico».
«È ora di rilanciare l’Abruzzo attraverso una specifica valorizzazione dei suoi veri punti di forza: il patrimonio storico, naturalistico, rurale e enogastronomico. Pur avendo seguito, nell’ultimo anno, la nuova proposta consorziale delle Dmc, mi chiedo oggi quali risultati abbiano prodotto. Non hanno contribuito, forse, a sfilacciare l’immagine di un territorio il cui brand, cioè Abruzzo, ha ancora la necessità di consolidarsi in ambito nazionale e internazionale? A mio avviso è importante rafforzare la sinergia tra pubblico e privato, ma in un’ottica di promozione coerente ed omogenea».
«Finora è mancata la visione complessiva di un territorio ricchissimo di potenzialità e, in particolare negli ultimi cinque anni, abbiamo assistito alla spoliazione di servizi, all’indebolimento voluto delle capacità attrattive dell’Abruzzo. Abbiamo le tasche piene di sanguisughe che, puntualmente, si presentano promettendo mari e monti per poi, come da copione, sparire e venire meno agli impegni».
«Il lavoro da fare è tanto e la Regione che verrà avrà il dovere, innanzitutto, di tagliare i costi, eliminare i rimborsi ai gruppi consiliari, ridurre pesantemente gli enti inutili che hanno avuto e anno ancora solo la funzione di mantenere il sistema».
*Professoressa Gabriella Liberatore
Candidata al consiglio regionale “Abruzzo Civico”, circoscrizione Teramo