In parte è inevitabile che città costruite praticamente al livello del mare possano avere problemi nello smaltire le acque meteoriche, in quanto le limitate pendenze delle condotte di scarico rende difficile un veloce deflusso delle stesse. Ma Giulianova potrebbe in gran parte mitigare gli effetti delle piogge abbondanti, sempre più frequenti negli ultimi anni: un’accurata manutenzione dei tombini e delle caditoie, spesso occluse da fogliame e sporcizia varia; il ripristino dei tombini “a dispersione” e, dove possibile, loro collegamento ad una rete di smaltimento acque piovane; la riattivazione e l’implementazione dei canali di scolo a mare, costruiti decine di anni fa, quando l’insediamento urbanistico del lido era limitato a poche case, e spesso modificati nel corso del tempo e probabilmente oggetto di innesti di scarichi abusivi (uno studio effettuato nel 2006 ha messo in evidenza decine di situazioni irregolari; cosa è stato fatto da allora?); la permeabilizzazione del suolo, eliminando, dove possibile, asfalti e cementi (ad esempio nei parcheggi a raso) e piantando alberi che, con le loro radici, permettono all’acqua di penetrare più velocemente nel terreno (scegliendo specie idonee all’ambiente urbano, evitando quelle con radici superficiali); la realizzazione di nuovi canali di raccolta acque piovane, anche nelle zone collinari (il quartiere Villa Pozzoni si allaga per la mancanza di poche decine di metri di un canale di scolo), evitando, ove possibile, opere in cemento, privilegiando canali in terra, magari con sponde rinaturalizzate, che potrebbero fungere anche da corridoi ecologici e parchi urbani; creare serbatoi di accumulo con effetto “volano”, che permettano di controllare i fenomeni delle cosiddette “bombe d’acqua”, rilasciando gradualmente le piogge accumulate senza intasare la rete di scarico. Alcuni di questi interventi possono essere realizzati immediatamente, con poca spesa e grandi vantaggi per la città; altri vanno pianificati e progettati in attesa di reperire fondi, inserendoli in progetti di ampio respiro che coinvolgano altri Enti, come Provincia e Regione, in modo da poter intercettare fondi nazionali, regionali e comunitari, in modo da poter mettere in sicurezza la nostra città ed evitare che, ad ogni scroscio di pioggia, si trasformi in una laguna.
Associazione Gente in Comune – www.genteincomune.org