Rimango sorpreso dall’intervento di Emidio Calvarese della lista “Centro Civico Giuliese” che ha voluto inserire forzatamente dentro una sciocca polemica il compianto Peppino Laudadio che per anni è stato illustre presidente dell’Ente Porto e uomo di spicco della Democrazia Cristiana giuliese. Come avrei potuto offendere una persona che tra l’altro non ha possibilità di difendersi? Chi ha voluto capire, ha capito benissimo. Solo lei architetto Calvarese si è lasciato prendere la mano in un impeto di considerazioni in libera uscita. Comprendo che l’estensore del comunicato, in cerca di marginale visibilità, non abbia forse utili argomenti per partecipare alla locale campagna elettorale, ma tirare in ballo addirittura una persona non più tra noi per organizzare una scomposta disputa appare davvero grottesco. Con tutta probabilità, se ancora in vita, Peppino Laudadio avrebbe redarguito e tirate le orecchie all’architetto Emidio Calvarese per essere passato con un triplo salto mortale carpiato tra le schiere della sinistra al servizio dell’attuale sindaco facente funzione che ha in mente, ma solo in mente, di cantierare non meglio identificate opere pubbliche. Ricordo molto chiaramente che nel 2009 Peppino Laudadio, responsabile dell’Udc, era nel centrodestra insieme a te caro architetto Emidio Calvarese. Bandiere al vento! Probabilmente sarai stato folgorato sulla via di Damasco come Paolo di Tarso o forse “altro”, ma il tempo è signore ed alla lunga sapremo il perché della repentina scelta di campo. Potrebbe valere in questo caso il detto latino “excusatio non petita, accusatio manifesta”?
Giulianova, lì 07 maggio 2014
Gianluca Antelli