Giulianova non acchiappa più, verrebbe da dire parafrasando la trovata
pubblicitaria più infelice e sessista della nostra storia cittadina.
Correva l’anno 2008 e l’allora Assessore al Turismo, Laura
Ciafardoni,
pensò bene di festeggiare la conquista della bandiera blu con un enorme
fondoschiena femminile (non era il suo, ndr), recante lo slogan
“Giulianova ac-chiappa la bandiera blu”.
Oggi, in extremis scartiamo l’ultimo regalo dell’ex sindaco
Francesco
Mastromauro, o meglio dobbiamo subire l’ennesima perdita della peggiore
Amministrazione Comunale che si ricordi, per l’appunto la bandiera blu.
L’ultima dimostrazione d’incapacità del nostro Re Mida al
contrario, in
grado di trasformare qualsiasi cosa di cui si occupi in “scarsa
qualità
delle acque per presenza di batteri fecali” (questa la motivazione
della
bocciatura).
Vale a dire, insomma, che l’operato del sindaco uscente alla fine è
letteralmente venuto a galla.
Ora i soliti pasdaran si lanceranno in temerarie difese pur di
sollevare da ogni responsabilità il Lìder Mastro; sono già pronte le
parole d’ordine: alluvioni inattese, scarichi non depurati provenienti
da altri paesi, correnti marine avverse. Tutte balle. Basti pensare che
i due paesi con cui confina Giulianova (Tortoreto e Roseto) hanno
conservato la bandiera blu.
Rivisitando lo slogan della Ciafardoni, diremmo che la bandiera blu non
c’è più, in compenso si sono moltiplicate le “chiappe”, ma
stavolta sono
quelle di tutti i cittadini giuliesi.
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