Teramo e Provincia

L’amministrazione comunale di Teramo ha lasciato abbandonati a se stessi le frazioni e i quartieri della città.

 

  

  

Drammatica la situazione nei quartieri e nelle frazioni della città che Manola Di Pasquale ha riscontrato dalla viva voce dei cittadini. In tutte queste zone la candidata Sindacoè venuta a conoscenza non solo della mancanza dell’ordinaria manutenzione delle strade, della pulizia e potatura delle aree verdi e delle vie secondarie, della mancanza di pensiline degli autobus o di centri di aggregazione e di biblioteche di quartiere/frazione, ma ha toccato con mano il totale disinteresse verso alcune “criticità” che minano la salute e l’incolumità dei cittadini. Un sentimento di totale abbandono da parte delle istituzioni pervade il cuore dei teramani, che in molti casi si sono rassegnati al fatto che, in questi dieci anni, sono stati considerati cittadini di serie B. Nulla per loro è stato fatto, non chiedevano molto, almeno il minimo indispensabile che una Amministrazione seria deve dare ai suoi cittadini, ovvero strade percorribili, centri di aggregazione, etc…

Come consigliere dell’opposizione avevo percepito che l’amministrazione Brucchi avesse accantonato l’interland teramano, ma non immaginavo che la situazione fosse arrivata a un simile livello di degrado. Come può un Sindaco non provvedere alla manutenzione ordinaria? Perché, probabilmente, non ha voluto ascoltare quegli stessi cittadini che, cinque anni fa, hanno riposto in lui la loro fiducia. Uno storico e politico italiano, secoli fa, sosteneva che spesso tra il “palazzo” e la “piazza” vi era una folta nebbia, dovuta alla scarsa volontà di ascoltare il cittadino e all’esclusiva preoccupazione per gli interessi politici ed economici. Anche a Teramo, da anni, sembra verificarsi questa situazione. Questi incontri che ho avuto con i cittadini dimostrano che, in tutti questi anni, vi è stato un profondo scollamento tra il centro della città e le sue zone periferiche, per questo tutto il mio programma prevedere una necessaria ricucitura della periferia con il centro della città”. 

 

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