NORD E SUD UNITI DAI SEMI DELL’AMORE LASCIATI SULLA TERRA DALLA MAESTRINA CALABRESE TANTO AMATA DAI PIEMONTESI di Domenico Logozzo *

 

 

GIOIOSA JONICA – La vicenda umana e professionale di Mimma Marafioti, la maestrina di Molochio morta in un incidente stradale nei pressi di Ivrea, che ha conquistato il cuore dei piemontesi, ha trovato ampio risalto sui giornali all’indomani della tragedia. E dopo due mesi il ricordo è sempre vivo, attuale. Domenica ne ha parlato ancora e ampiamente il “Quotidiano della Calabria”. Il popolo di Facebook non dimentica, commozione e grande partecipazione, con centinaia di “mi piace”,”condivisioni” e ”commenti”. Scrive Vincenzo Marafioti: ”Grazie, lei meritava tutto questo”. E Carla Cucchiarelli, scrittrice e nota giornalista Rai: “Sono commossa, ricordavo la storia”. Katia, sorella della sfortunata Mimma, ci chiede e commenta: ”Come potrei avere una copia del suo articolo? E’ molto bello. La ringrazio tanto per come ha descritto mia sorella”. Raffaella Rinaldis, fondatrice e direttrice di Fimmina Tv giudica il ricordo “delicato”. Uno dei più attenti ed autorevoli commentatori calabresi, Roberto Losso, parla di “giornalismo di qualità”.

 

Una storia che vale la pena di essere ricordata ancora oggi, perché la gente di Calabria sa amare e sa farsi amare. E l’informazione deve prestare la dovuta attenzione al bene che nasce dalla regione più umiliata e infangata d’Italia. Le meschinerie del sindaco di Verona non potranno mai e poi mai distruggere le meravigliose azioni positive dei buoni e dei giusti della Calabria. Tosi “conquista“ la prima pagina di tanti  giornali ed anche del Quotidiano per la sua assurda provocazione antimeridionale, nello stesso giorno in cui il giornale calabrese pubblica all’interno un ampio servizio sulla  “Maestra del Sud che ha conquistato il Nord”. Grande solidarietà e borse di studio, da Molochio a Lessolo. Un’altra prova concreta che la Calabria sa farsi amare. Che la Calabria non è solo mafia e che in Calabria non è tutto mafia e che la Calabria non esporta solo uomini e donne della criminalità organizzata.

 

Questo è stato ampiamente detto nell’importante manifestazione culturale che si è  conclusa domenica sera a Gerace, uno dei borghi più belli d’Italia. Più cultura, meno spazi alle forze antisociali. Una scuola forte per battere l’incultura che aiuta mafia e malapolitica. Richiami anche al ruolo importante della Chiesa e soprattutto all’autorità dello Stato, che non può concedere ulteriori spazi di manovra all’anti-Stato. Leggi speciali e militarizzazione del territorio sono poco efficaci, inutili “parate elettoralistiche”, se non si interverrà effettivamente sul tessuto economico e sociale di una terra che Madre Natura ha dotato di tante, troppe bellezze, che non sempre i calabresi sono riusciti a sfruttare, come sarebbe stato necessario. Prendiamo esempio dai buoni insegnamenti delle persone buone, come Mimma Marafioti. Per questo – come dicevamo prima – ne vogliamo parlare anche oggi. Da giornalista con una esperienza che supera abbondantemente mezzo secolo di intensa attività professionale, mettiamo  ancora la storia di Mimma nella prima pagina del giornale sognato: “Il buon  mattino”. Mimma, la donna calabrese che seminato amore da un capo all’altro dell’Italia.

 

 

(di seguito l’articolo uscito sul Quotidiano di Calabria)

 

 

IL RICORDO

E KATIA PER ONORARE LA MEMORIA DI MIMMA, ACCETTA DI CANDIDARSI IN PIEMONTE. “MI DICEVA: DEVI FARE L’ASSESSORE PER LA SCUOLA, RAPPRESENTARE L’ISTITUZIONE SCOLASTICA NEL NOSTRO PAESE ADOTTIVO”

 

di DOMENICO LOGOZZO

 

Nord e Sud uniti dai semi d’amore lasciati sulla terra da una  maestrina calabrese volata troppo presto in cielo. Mimma Marafioti era partita dal lontano Aspromonte, da Molochio, per realizzare in Piemonte, a Lessolo, la sua più grande aspirazione: insegnare nelle scuole primarie. Obiettivo raggiunto. Era felice, Mimma, mamma straordinaria e maestra eccezionale. Sempre sorridente. Un tragico incidente stradale ha infranto il bel sogno due mesi fa. Terribile scontro frontale nei pressi di Ivrea. Feriti leggermente il marito, i due figli ed il conducente dell’auto investitrice. Mimma ha la peggio. Le sue condizioni appaiono subito gravi. Con l’elicottero viene trasportata a Torino. I medici fanno tutto il possibile per salvarla. Lei ha una forte fibra, lotta disperatamente contro la morte, per due giorni. Non vuole lasciare soli quei due gioielli di figli: una “ragazza speciale”, come la definisce amorevolmente zia Katia, ed un bimbo bellissimo di 16 mesi. Purtroppo Mimma non ce la fa. Muore a 39 anni.

 

Un dolore straziante dal Piemonte alla Calabria. Incancellabili i segni positivi che ha lasciato.  L’intelligenza e la generosità delle grandi donne meridionali  vengono apprezzate, onorate e ricordate  nel Settentrione con azioni concrete, per non disperdere la memoria. Nel segno dell’emigrante della cultura, che amava la scuola e si impregnava nel sociale. “Appassionata del suo lavoro, della didattica, del rapporto con gli allievi”, ricorda  addolorato il dirigente scolastico Reginaldo Palermo. E la scuola non ha dimenticato Mimma. “Alcuni giorni fa  – ci dice la sorella Katia, anche lei insegnante – hanno fatto una mostra su Mario Lodi e c’erano alcuni disegni che Mimma aveva realizzato con la Terza  classe di Lessolo, dove insegnava. In particolare un albero bellissimo di ciliegie. L’ex direttore Reginaldo Palermo ha fatto volare in cielo tanti palloncini bianchi. Omaggio a Mimma”. Una donna piena di vitalità e ricca di idee. Era instancabile. Sempre il prof. Palermo ricorda che “è stata tra i fondatori dell’associazione Gessetti colorati, che si occupa della scuola a 360 gradi”.

 

Nel giorno dei suoi funerali, il sindaco di Molochio aveva proclamato il lutto cittadino, mentre il primo cittadino di Borgofranco dichiarava: “È una perdita per tutta la comunità”. E alla messa in suffragio di Mimma, ad un mese della morte, la chiesa del centro piemontese era strapiena: “Tanta gente non si era mai vista”, scrivevano i giornali locali. Un altro grande tributo d’affetto ad una Maestra dell’amore. Mimma sarà infatti  ricordata con una manifestazione che coinvolgerà il Piemonte e la Calabria. “Le sue colleghe mi stanno preparando tutto il materiale per questa estate – ci anticipa la sorella – quando a Molochio proietteremo filmati, faremo vedere foto e disegni fatti nella  scuola di Mimma e in quella occasione consegneremo due borse di studio. Una alla Scuola primaria di Molochio, dove Mimma ha imparato i segreti della vita e l’altra alla scuola di Lessolo, dove Mimma ne ha fatto tesoro”.

 

Un’insegnante amata da tutti. E per la famiglia era un preciso punto di riferimento. “Mimma era il nostro faro, la nostra forza. Era la terzogenita, si è sposata giovanissima. Le prove della vita l’avevano fatta maturare come donna, come mamma di una bambina speciale”. Katia la definisce “un vulcano, una trascinatrice. Aveva sempre una parola buona per tutti. Dai bambini, a cui insegnava, ai nostri fratelli, Giuseppe e Vincenzo. Incoraggiava sempre. Uno dei miei fratelli è un bravo chef e nei momenti di scoramento, è stata Mimma a spronarlo a non mollare, a tenere duro”. In Piemonte Mimma era arrivata 13 anni fa. Racconta Katia: “Prima mi sono  trasferita io a Borgofranco. Siccome siamo una famiglia molto unita, ho fatto venire Mimma e l’altro mio fratello, Vincenzo. Mimma ha vissuto inizialmente in casa mia ed ero strafelice per questo. Ha iniziato subito ad insegnare. Siamo state anche insieme nella  scuola Settimo Vittone”.

 

Scuola,famiglia e volontariato. Mimma era sempre dalla parte di chi aveva bisogno di una mano d’aiuto. Elogio alla bontà e all’altruismo. “Era una mamma davvero speciale, sempre pronta a partecipare e offrire il suo contributo alle iniziative del gruppo”, dice Else Klecker, presidente dell’associazione “il Cuore oltre l’ostacolo”. Presidente onorario è Katia Marafioti: “L’attività’ dell’Associazione è stata ampliata, inserendo nei programmi la sicurezza stradale, dopo il terribile incidente che ci ha portato via Mimma. La nostra associazione si occupa del sociale. Abbiamo 9 ragazzi diversamente abili. Mimma ne faceva parte visto che ha una ragazza speciale (Mary). Era sempre presente con la sua bimba, partecipava attivamente con le sue meravigliose opere, perché lei era creativa. Lavorava tanto con il Fimo. Era la sua passione. Dei veri capolavori. La settimana prima della tragedia aveva realizzato per i nostri ragazzi dei portachiavi a forma di coccinella”. L’attività associativa si regge con i contributi del cuore, è proprio il caso di dirlo. “Con il 5×1000 possiamo far crescere questa associazione e  finanziare le due borse di studio. La gente sia del Piemonte che della Calabria sta rispondendo benissimo. Stanno arrivando diversi fondi, anche al di fuori di queste regioni”, sottolinea Katia Marafioti.

 

Questa partecipazione è un “abbraccio ideale a quel tenero sorriso che Mimma rivolgeva verso tutti”. Su Facebook gli “Amici di Mimma” hanno aperto una pagina. In pochissimo tempo oltre mille adesioni. E Katia commenta commossa: “Mimma, ha seminato bene, le radici sono profonde, l’albero dell’amore sarà sempre fiorito!”. Anche Katia, ”la Roccia”, come la chiamava la sorella, è molto amata a Borgofranco. Il sindaco uscente l’ha candidata al comune. E su Facebook Katia ha scritto: ”Cara Mimma, come sai mi sono data sempre da fare e sento che tu mi stai dando una grande forza. Adesso porterò avanti anche un altro progetto quello della scuola. Il sindaco di Borgofranco mi ha chiesto di affiancarlo e tu sai quanto ci tengo, perché già tanti anni fa mi dicesti di fare l’assessore per la scuola, di rappresentare l’istituzione scolastica nel nostro paese adottivo”. Spero di farcela e ci metterò tutta l’anima… Roccia”. Intanto Mary, “la ragazza speciale” di Mimma, è tornata a scuola, in Calabria, dove vivono i nonni. I docenti, i nuovi compagni e le nuove compagne sapranno darle tanto amore, tanto calore. L’amore ed il calore che solo il grande cuore della Calabria sa dare!

 

*già Caporedattore TGR Rai

 

 

 

Mimma Marafioti, la sfortunata maestra di Molochio morta in un incidente stradale nei pressi di Ivrea, dove 13 anni fa era emigrata per insegnare nelle scuole primarie.

 

Katia Marafioti con la sorella Mimma. Ha accettato la candidatura al comune di Borgofranco di Ivrea: “Mia sorella mi diceva che dovevo fare l’assessore alla scuola per “rappresentare l’istituzione scolastica nel nostro paese adottivo”.