La forma di protesta che ha messo in atto è visibile, la barba, anche sofferta, specialmente con il caldo ma, Francesco Giannini, è voluto essere coerente con la sua ribellione. Il colpo di grazia inferto all’imprenditoria privata è stato il 18 aprile 2012, quando nel silenzio generale dei media, il parlamento della Repubblica Italiana, con voto a maggioranza totale, ha modificato l’articolo 81 della Costituzione Italiana.
E pensare che nel 1994 l’Italia era la quinta potenza al mondo, oggi,dopo venti anni, si trova con il culo per terra.
Francesco Giannini si definisce un transumante lapicida ( un migrante, un nomade,un artigiano che esegue incisioni e iscrizioni su pietra ndr), ed ha trasmesso la sua inquietudine con questa lamentela:
Barbone di Stato. Cronaca del martirio e crocifissione di un semplice e comune cittadino della nostra Repubblica Italiana che, nell’ultimo ventennio, è passato dal benessere e prosperità di ieri alla miseria e povertà di oggi, con ipoteche e confische per bancarotta, per colpa di tasse, imposte, burocrazia, signoraggio e debito pubblico sovrano indotto, creato e contratto dai nostri politicanti a vantaggio loro e dei Padroni e Signori del Denaro. Lo sbarbatello lindo e pulito era ieri, il crocifissato è oggi, il barbone è il futuro. Il pelo lo ha fatto “cuccitto“,( un barbiere celebre di Chiti ndr), il contropelo lo farà il putto fiorentino,(il pupo fiorentino…Matteo Renzi ndr), la scolpitura a rasoio lo farà equitalia.
Gli ho chiesto se ci sarà un ripensamento nel farsi crescere nuovamente la barba. Non è escluso, ora c’è la speranza, c’è un nuovo governatore in Abruzzo, ma a Settembre, con i primi freddi, chissà…!
Luciano Pellegrini agnpell@libero.it
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