Abruzzo

Costantini (Comitato Referendum Nuova Pescara): “Urne elettroniche per garantire libertà e segretezza del voto”

 

«Il referendum sulla Nuova Pescara l’abbiamo vinto ovunque: dunque, non mi sono preoccupato di andare a prendere i verbali e di rifare i conti. Ma leggere il resoconto di quello che sembra essere accaduto nelle elezioni regionali del 25 maggio, fa venire i brividi». Lo dichiara Carlo Costantini, presidente del Comitato promotore del Referendum sulla Nuova Pescara, che spiega: «La Lista “Regione Facile” si sarebbe persa 8.000 voti, nel viaggio in automobile tra Teramo e la Corte d’Appello dell’Aquila. E se si volatilizzano 8.000 voti tra i pezzi di carta che girano tra i vari uffici elettorali, figuriamoci di quale affidabilità scientifica possono essere dotati risultati che spesso determinano l’elezione di un singolo consigliere solo per una manciata di voti di differenza. La verità è che è assurdo che le elezioni vengano ancora gestite con la carta, la matita, le addizioni e le divisioni. Sembra un sistema costruito appositamente per consentire, da una parte, l’alterazione degli esiti del voto e, dall’altra, la violazione dell’art. 48 della Costituzione sulla sua segretezza. Con centinaia di candidati e sezioni nelle quali votano mediamente 600 elettori, è impossibile tenere segreto il proprio voto. Pochi minuti dopo, tutti quelli che te l’hanno chiesto sanno perfettamente come ti sei comportato; ed in alcune zone d’Italia, con certa gente che si candida alle elezioni, non è certo il sistema più adatto a tutelare la libertà dell’elettore. Se dovessimo raccontare quello che accade in Italia nella maggior parte dei paesi occidentali, ci direbbero che siamo ancora nella preistoria».

Costantini dice ancora: «Urne elettroniche ed esiti certificati e disponibili subito dopo il voto sono ormai la regola; senza scatoloni, pezzi di carta, matite, addizioni e sottrazioni sbagliate; né automobili o furgoni che si spostano con le schede ed i verbali, dai Comuni agli Uffici provinciali e poi dagli Uffici provinciali a quelli regionali. Io mi sentirei molto più sicuro ed è per questo che lo propongo da un decennio. Ed oggi – conclude – spero che il disastro che si è consumato con le ultime regionali costituisca l’occasione per proiettarci finalmente nel futuro».

 

 

Pescara, 14 giugno 2014

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