L’azienda, alle prese con una fase di riorganizzazione ma comunque vitale da un punto di vista produttivo e intenzionata a proseguire la propria attività, ha avviato una richiesta di concordato preventivo in continuità. In questa fase non è possibile accedere al contratto di solidarietà’ ed è stata usata tutta la cassa integrazione ordinaria (scaduta il 31 maggio); nelle more della decisione del giudice l’azienda ha fatto sapere non può’ mantenere gli attuali livelli occupazionali e ha contabilizzato 60 esuberi. Per uscire da un impasse che potrebbe comportare il licenziamento per un terzo dei lavoratori la scelta obbligata, come emerso dal tavolo in Prefettura, questa mattina, sarebbe quella di attivare una procedura di cassa in deroga i cui tempi di erogazione, però, preoccupano non poco i sindacati. “Attualmente ci vogliono mesi perché arrivino i primi soldi e nel frattempo ci sono famiglie che rimarrebbero senza alcun reddito”. La copertura di questo periodo potrebbe arrivare dalla convenzione attivata dalla Provincia con la Tercas e i sindacati hanno chiesto al presidente Valter Catarra di farsi parte attiva nei confronti dell’Istituto di credito “pur in assenza delle normali e dovute garanzie” visto che l’anticipazione dovrebbe scattare nelle more dell’approvazione della stessa cassa integrazione da parte della Cicas. La vacatio istituzionale della Regione, ancora in attesa della proclamazione degli eletti e la mole di lavoro cui sta facendo fronte il Tribunale fallimentare . che si deve pronunciare sulla richiesta di concordato preventivo – complicano non poco il quadro della vertenza.
Anche in considerazione della specificità della situazione, il Prefetto, il presidente Catarra, i due sindaci presenti, Vincenzo Di Marco di Castellalto e il nuovo sindaco di Cellino, Giuseppe Del Papa, e il neo consigliere regionale Dino Pepe (il quale ha però dovuto ricordare che anche lui non è stato ancora proclamato e quindi non è nel pieno delle sue funzioni anche se, ha sottolineato, della vicenda si è interessato anche il neo governatore, Luciano D’Alfonso) hanno assicurato il pronto e sollecito intervento per tutti gli aspetti di propria competenza: rappresentare al Presidente del Tribunale quanto emerso nell’incontro di oggi, incontrare la Tercas per sottoporre il caso specifico e verificare come venire incontro ai lavoratori, approntare immediatamente la richiesta di cassa in deroga. Tutto questo in attesa delle decisione del Tribunale che, in caso di accettazione del concordato preventivo in continuità, aprirebbe la strada alla cassa integrazione straordinaria per 12 mesi per tutti i lavoratori.
“Ho colto lo spirito di collaborazione fra azienda e sindacati, il fronte unito delle istituzioni e un’impresa che pur di fronte ad una crisi mantiene un orizzonte produttivo e i suoi impegni – afferma il presidente Valter Catarra – in attesa della decisione del giudice possiamo attivare la cassa integrazione in deroga che al momento sembra una strada obbligata. Insieme ai Sindaci e al Prefetto vogliamo incontrare il presidente del Tribunale per rappresentare l’esito dell’incontro di questa mattina. Purtroppo qui siamo di fronte ad una difficoltà’ oggettiva: la mole di lavoro che pesa sul giudice fallimentare e’ enorme e noi che gestiamo i tavoli delle vertenze lo sappiamo bene. Per quanto riguarda la convenzione con la Tercas vale appena il caso di ribadire che questa è e rimane la soluzione a molti problemi che insorgono a causa dei ritardi di altri anelli istituzionali e che, grazie alla disponibilità dell’unico istituto di credito che ha aderito alla nostra iniziativa, siamo riusciti in buona parte a superare. Rappresenterò subito la questione specifica dell’Industria Tessile del Vomano mentre per l’aspetto più generale, se avremo la copertura delle garanzie da parte dei Confidi, sono fiducioso che potremo arrivare al più presto al rinnovo della convenzione che scadrà alla fine di questo mese. Ma deve essere chiaro che la convenzione, in questa fase di drammatica frattura sociale, supplisce e risolve limiti e problemi, spesso nuovi e specifici, di un sistema di ammortizzatori sociali che, alla prova di situazioni così straordinarie, sta mostrando la corda”.
Per le scelte da operare nell’immediato – accettazione della cassa integrazione in deroga in attesa del pronunciamento del Tribunale – i sindacati si sono riservati di consultare l’assemblea dei lavoratori. Subito dopo verrà riconvocato il tavolo in Prefettura.
Teramo 5 giugno 2014