Una comunicazione mirata attraverso tutti i media (spot televisivi e radiofonici), un sostegno concreto attraverso la donazione solidale (mandando un sms al 45599 o chiamando da rete fissa) e una revisione totale della normativa vigente (AC 286, on. Brambilla, Codice delle disposizioni per la tutela degli animali d’affezione, la prevenzione e il controllo del randagismo). Questi i pilastri della campagna 2014 che nasce dalla volontà dell’on. Michela Vittoria Brambilla – fondatrice e presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente – di contrastare con ogni mezzo la terribile piaga dell’abbandono che ancora affligge il nostro paese, per dare una casa alle tante migliaia di cani e gatti che vegetano nei rifugi italiani, in attesa di una nuova vita. “Si tratta di un’emergenza, ha detto la presidente, che deve essere affrontata con il supporto di tutti, cittadini e istituzioni, come si addice a un grande paese civile”.
Un sms per scegliere la vita: un semplice gesto può salvare da orribili sofferenze e da morte sicura migliaia di animali abbandonati e maltrattati. “Qualcuno li ha già abbandonati, non abbandonarli anche tu”; è questo lo slogan della campagna “SMS-Salvami Subito” promossa dalla Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente onlus – LEIDAA – per contribuire alla lotta contro l’abbandono e il randagismo e all’azione diretta di ricovero, cura e gestione degli animali in difficoltà. Dal 31 maggio al 7 giugno sarà possibile donare 1 euro con ciascun sms solidale inviato da cellulare o 2 euro con ogni chiamata da rete fissa: basta comporre il numero 45599. Aderiscono le compagnie telefoniche Vodafone, Tim, Telecom, Fastweb, Postemobile, H3G, Wind, TWT, Noverca, CoopVoce, Coop Italia e TeleTu. Il video dello spot “SalvaMi Subito” è scaricabile al link:http://storage.flexvideo.it/f/brambilla/Videopresentzione.mov.zip . Oppure si può visionare e condividere al link:http://youtu.be/3489ygYU1G0
Inoltre, una proposta di legge quadro che superi le attuali normative, evidentemente non abbastanza efficaci per combattere il randagismo nel nostro paese. L’atto camera 286 (Codice delle disposizioni per la tutela degli animali d’affezione, la prevenzione e il controllo del randagismo), depositato a prima firma dell’on. Michela Vittoria Brambilla, praticamente “riscrive” la vecchia legge 281, per disciplinare: gli strumenti che incentivano l’iscrizione all’anagrafe dei cani e dei gatti di proprietà (per questi ultimi l’iscrizione è resa obbligatoria); le caratteristiche minime delle strutture dei canili, che potranno ospitare al massimo 200 cani in almeno 6/8 metri quadri ciascuno (per evitare la creazione di strutture troppo affollate e garantire il benessere degli animali); la figura del “cane libero accudito” e l’istituzione di microcanili e strutture di accoglienza intermedie, affidate a privati qualificati; la promozione di una cultura zoofila attraverso la responsabilizzazione dei proprietari (con l’introduzione di un vero e proprio libretto di identità per gli amici a quattro zampe); l’ampliamento delle possibilità di accesso con i cani nei luoghi pubblici e nei servizi di trasporto pubblico e privato; gli strumenti per la sensibilizzazione dei proprietari con particolare riguardo alla riproduzione degli animali, che dev’essere sempre controllata; sanzioni più severe per i trasgressori.
LA LEGA ITALIANA DIFESA ANIMALI E AMBIENTE
La Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente onlus – LEIDAA, si occupa del mantenimento, della salute e del benessere di animali abbandonati e randagi, direttamente o indirettamente attraverso il sostegno garantito ai canili e gattili italiani in maggiore difficoltà. Opera a ogni livello per contrastare la violenza su tutti gli animali e il loro sfruttamento. Come titolare del marchio “La coscienza degli animali”, ha promosso numerose iniziative e campagne di comunicazione, per chiedere, tra l’altro, l’abolizione della vivisezione, della caccia, degli allevamenti di animali da pelliccia, il divieto di impiegare animali nei circhi e negli spettacoli. Inoltre, l’associazione è in prima linea per diffondere una nuova consapevolezza dei diritti degli animali e la cultura veg, con scelte alimentari rispettose di tutte le creature viventi e dell’ambiente. A queste campagne hanno dato sostegno personalità del mondo della cultura, dello spettacolo, dell’imprenditoria e delle professioni come Umberto Veronesi, Margherita Hack, Susanna Tamaro, Dacia Maraini, Vittorio Feltri, Maurizio Costanzo, Franco Zeffirelli, Renato Zero, don Luigi Lorenzetti, Edoardo Stoppa, Elio Fiorucci, Franco Bergamaschi, Antoine Goetschel.
La Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente è socio fondatore della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali a Ambiente, che riunisce le associazioni italiane più rappresentative nell’attività di tutela degli animali e dell’ambiente.
SCHEDA TECNICA PROPOSTA DI LEGGE FRIMO FIRMATARIO ON. BRAMBILLA
AC 286 “CODICE DELLE DISPOSIZIONI PER LA TUTELA DEGLI ANIMALI D’AFFEZIONE, LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO DEL RANDAGISMO”
Le carenze evidenziate nell’applicazione della legge 281/1991 hanno ispirato negli anni parecchi tentativi di riforma. L’on. Michela Vittoria Brambilla ha contribuito con varie proposte di legge depositate all’inizio della legislatura. La principale, AC 286 “Codice delle disposizioni per la tutela degli animali di affezione, la prevenzione e il controllo del randagismo”, praticamente “riscrive” la vecchia 281, per disciplinare: gli strumenti che incentivano l’iscrizione all’anagrafe dei cani e dei gatti di proprietà (per questi ultimi l’iscrizione è resa obbligatoria); le caratteristiche minime delle strutture dei canili, che potranno ospitare al massimo 200 cani in almeno 6 metri quadri ciascuno (per evitare la creazione di strutture troppo affollate e garantire il benessere degli animali); la figura del “cane libero accudito” e l’istituzione di microcanili e strutture di accoglienza intermedie, affidate a privati qualificati; la promozione di una cultura zoofila attraverso la responsabilizzazione dei proprietari (con l’introduzione di un vero e proprio libretto di identità per gli amici a quattro zampe); l’ampliamento delle possibilità di accesso con i cani nei luoghi pubblici e nei servizi di trasporto pubblico e privato; gli strumenti per la sensibilizzazione dei proprietari con particolare riguardo alla riproduzione degli animali, che dev’essere sempre controllata; sanzioni più severe per i trasgressori. Senza pregiudizio per l’azione penale, sono previste, tra le altre, multe da 25 mila fino a 150 mila euro per i responsabili di un animale d’affezione che lo addestrino per esaltarne l’aggressività, somministrino sostanze “dopanti”, pratichino qualsiasi forma di zooerastia o diffondano immagini o filmati con contenuti di questo genere. E tante altre previsioni che intendono contribuire alla definitiva risoluzione del problema del randagismo nel nostro paese.
SCHEDA TECNICA – IL RANDAGISMO
Il randagismo, alimentato prevalentemente dagli abbandoni e dalla riproduzione incontrollata degli animali, è un fenomeno non abbastanza conosciuto sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. L’Italia ha una buona (per quanto perfettibile) legislazione sulla tutela degli animali da affezione e la lotta al randagismo, a cominciare dalla legge 281/1991 (Legge quadro in materia di tutela degli animali d’affezione e lotta al randagismo). Tuttavia l’attività ispettiva, il monitoraggio, i quotidiani riscontri effettuati dai volontari delle associazioni e l’esperienza stessa dei cittadini mettono in evidenza sul territorio una realtà di scarsa applicazione o sostanziale disapplicazione delle norme vigenti, soprattutto in alcune aree del Paese.
Tra le altre cose la legge 281/1991 istituisce un fondo per la lotta al randagismo, ridotto a poche centinaia di migliaia di euro dalle ultime leggi di stabilità. Per partecipare alla ripartizione Regioni e Province autonome dovrebbero trasmettere ogni anno al Ministero della salute i seguenti dati: numero di ingressi dei cani nei canili sanitari (cioè il numero di cani vaganti catturati sul territorio) e numero di gatti sterilizzati nell’anno dal Servizio Sanitario Nazionale. Il condizionale è d’obbligo perché gli ultimi dati pubblici resi disponibili dal ministero della Salute sono relativi al 2011. Tutte le altre cifre, ad es. numero dei cani randagi o numero delle colonie feline, sono frutto di stime. Proprio la scarsità di dati reali è uno dei maggiori ostacoli ad un’efficace azione di contrasto del fenomeno.
Cani entrati nei canili sanitari : 104.142 (Min. Salute, 2011)
Gatti sterilizzati: 68.382 (Min. Salute, 2011)
Cani randagi: 700 mila (stima citata da Ordine dei veterinari Lombardia)
Gatti liberi: 3 milioni (stima citata da Ordine dei veterinari Lombardia)
Colonie feline: 21.315 (dati parziali forniti da 10 regioni, 2011)
Strutture di ricovero autorizzate: 915 (canili sanitari + rifugi, Min. Salute 2011)
Costo annuale per il mantenimento: 220 milioni di euro (stima Ordine veterinari Lombardia)
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