Il direttore sanitario Bellassai: “Non un cronicario ma un luogo dove in un mese il paziente potrà recuperare la propria autonomia”
Palermo, 9 luglio 2014 – È il primo reparto di lungodegenza della provincia per numero di posti letto: 15 già in funzione e altri nove da attivare nei prossimi mesi, per un totale di 24 contro gli 88 attualmente esistenti. Stiamo parlando della nuova unità di lungodegenza dell’ospedale La Maddalena di Palermo, inaugurato nei giorni scorsi.
Vi potranno accedere i pazienti dimessi da un reparto per acuti che però non possono ancora seguire una terapia autonomamente a casa e necessitano ancora di assistenza quotidiana. Soggetti che per esempio hanno subìto interventi chirurgici, avuto ictus, scompensi cardiaci, pazienti con diabete mellito scompensato, polmoniti o fibrillazione atriale cronica a rischio di instabilità. “La lungodegenza è una valida soluzione per razionalizzare le risorse a disposizione del servizio sanitario nazionale – spiega Mauro Bellassai, direttore sanitario de La Maddalena – creando risposte adeguate con costi adeguati alle necessità del paziente, liberando risorse economiche e al tempo stesso posti nei reparti per acuti. La lungodegenza, tuttavia, – aggiunge il dottor Bellassai – non va intesa come un cronicario dove il paziente viene ‘depositato’, ma come una struttura di carattere temporaneo, che lavora attivamente per riabilitarlo e renderlo il più possibile autonomo“. La durata media attesa della degenza è di 30 giorni, ma che nei casi più estremi potrà essere protratta ulteriormente fino a un massimo di 60.
Per questo scopo serve porsi degli obiettivi concreti e sottoporre il soggetto a verifiche periodiche, per valutare ed eventualmente riadattare il trattamento. “Ogni paziente – spiega Maria Cristina Garascia – responsabile dell’unità operativa -, al suo ingresso, viene sottoposto a un esame dei suoi bisogni clinici e assistenziali, compilata quindi una cartella clinica e redatto un programma assistenziale individualizzato, il Pai“. Il documento tiene conto anche delle esigenze mediche, riabilitative, infermieristiche e sociali, anche grazie all’ausilio degli psicologi. “Il nostro obiettivo primario è creare un reparto di altissimo profilo, trasferendovi l’esperienza e la serietà per cui La Maddalena è ormai nota”, conclude la dottoressa Garascia.
Trattandosi di dipartimento oncologico di terzo livello, l’ospedale palermitano può vantare un livello di assistenza all’avanguardia, che coinvolge quasi tutte le specialità mediche fino alla psico-oncologia. Nel reparto, importante è anche la figura del fisioterapista, ma “il vero protagonista è l’infermiere, in un reparto di lungodegenza è nel campo dell’assistenza che si gioca la partita, qui che possiamo fare realmente la differenza”, spiega ancora Bellassai. La squadra di infermieri, ormai ben collaudata, è coordinata da Salvatore Greco. Motivo di orgoglio è la cartella infermieristica, che permette in modo estremamente dettagliato di individuare i bisogni assistenziali della persona e aiutarla ad essere autonoma anche a casa, visto che molto spesso il primo problema del paziente, una volta dimesso, non è tanto l’aderenza alla terapia quanto saper come gestire la propria quotidianità. Accanto alla dimissione clinica è prevista, infatti, anche una dimissione infermieristica.
L’unità di lungodegenza post acuzie si trova al sesto piano de La Maddalena ed è costituita, al momento, da sette stanze (sei da 2 posti letto e una da 3), ciascuna con ampie vetrate e terrazze che si affacciano all’esterno. Ogni camera ha poi servizi igienici autonomi, aria condizionata, telefono personale, tv e tutti gli altri comfort di ultima generazione.
La richiesta di ricovero può essere effettuata soltanto dal medico del reparto per acuti che trasferisce il paziente e dovrà essere valutata dalla dottoressa Garascia. Non è ammesso il ricovero diretto da pronto soccorso o su indicazione dei servizi territoriali.