Vagiti Ultimi
ANTE MORTEM
Omaggio a Pasquale Di Fabio
Mostra collettiva di arti visive, III edizione
Cisterne Romane – Palazzo Duchi d’Acquaviva – Atri (TE)
26 Luglio – 18 Agosto 2014
ATRI – Grandi Maestri internazionali e giovani talenti emergenti dell’arte contemporanea, in mostra dal 26 Luglio al 18 Agosto, presso il suggestivo spazio espositivo delle Cisterne Romane di Palazzo Duchi d’Acquaviva.
La collettiva “Ante Mortem”, realizzata con il contributo di Fondazione Tercas e Comune
di Atri, è organizzata dall’Associazione Culturale Vagiti Ultimi.
Saranno esposte le opere di 30 artisti nazionali ed internazionali, tra i quali Rita Antonioli, Pep Marchegiani, Andy Fluon, El Gato Chimney, Adam Martinakis. La mostra, inoltre, presenterà l’omaggio a Pasquale Di Fabio dal titolo “Da Padre in Figlio”: il dialogo tra
padre e figlio come simbolo della processualità generazionale nell’arte. Insieme alle opere del noto artista marsicano, infatti, saranno esposti i quadri del figlio Alberto, protagonista anche a Castelbasso con la personale “Paesaggi della mente”.
Le discipline artistiche coinvolte comprendono pittura, scultura, fotografia, videoart ed installazioni. Numerosi saranno i lavori inediti, creati ad hoc dagli artisti per rispondere all’invito di Vagiti Ultimi, a presentare opere sul tema dell’ “Ante Mortem”.
“Ante Mortem” rappresenta la terza tappa di un percorso iniziato nel settembre del 2012.
Il progetto negli anni si è caricato di crescente valore e spessore artistico, in un climax ascensionale che ha consacrato l’evento tra i principali di arte contemporanea della regione Abruzzo. Nell’esordio, del 2012, è stato presentato “Freak. Il diverso”- omaggio a Mauro Andrea; nel 2013 “Latenti Numeri. La matematica nell’arte”. Le due edizioni hanno ospitato, tra gli altri, artisti di fama internazionale come Matteo Basilè, Stefano Solimani, Silvano Braido, Stefano Tedioli, Fathi Hassan, Claudio Cargiolli, Lorenzo D’Angiolo.
Il progetto Vagiti Ultimi, muove i suoi primi passi con l’intento di consacrare Atri – città ricca di preziosi espressioni di arte del passato – anche come città d’arte contemporanea. Attraverso il confronto dialettico e multiforme dei linguaggi di grandi Maestri e di giovani emergenti, porta in scena le contraddizioni sempre mutevoli dell’epoca coeva. Abbraccia una visione glocal, attraverso la quale mira a riportare le tensioni e i guizzi internazionali nel terreno sempre sorprendente e fertile del locale.
L’inaugurazione della collettiva avrà luogo sabato 26 luglio, a partire dalle ore 18.30. Alla presenza degli artisti, delle autorità e degli organizzatori, Vagiti Ultimi apre i battenti con la perfomance musico teatrale a cura del gruppo M A M.
Orari di apertura al pubblico: tutti i giorni 10:30-12:30, 16:30-19:30, 21:30-23:00. Chiuso il lunedì mattina. Ingresso libero.
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ANTE MORTEM
Mostra collettiva di arti visive, III edizione
Cisterne Romane – Palazzo Duchi d’Acquaviva – Atri (TE)
26 Luglio – 18 Agosto 2014
Non è possibile trattare il concetto di non-finito, nel campo dell’arte, affiancandolo al suo sinonimo d’uso quotidiano, l’in-completo: il rapporto col fatto artistico è di per sé paradossale. Può, infatti, accadere che un processo apparentemente inconcluso sia, dal punto di vista squisitamente artistico, perfettamente concluso poiché fissa, nell’hic et nunc della sua genesi un valore, un quid, una qualità, che innalza il mero fatto tecnico a fatto artistico e che ogni altra azione potrebbe diminuire o distruggere. Il finito quindi, nel campo dell’arte, non è da intendersi focalizzando l’attenzione sui processi tecnici che generano l’opera, bensì in quel preciso istante nel quale l’opera trascende se stessa e supera il suo contenente finito dilagando nell‟in-finito. È proprio qui che si compie il paradosso che porta l’individuale (in-dividuum) dell’opera d’arte a dialogare pacificamente con l‟in-finito (in-finitus). Questa tensione abissale sensibilmente percettibile tra un nucleo atomico in-divisibile poiché enormemente individuato e l’universale in sé contenuto rende il qui e l’ora, l’esistenza, quindi, dell’opera d’arte irripetibile e la singolarità del suo apparire ne costituisce l’aura.(…)
L’aura dell’opera assicura la distanza. Il suo significato essenziale non comprende uno scarto spaziale tra l’opera e il fruitore, ma trasuda una temporalità che si risolve in una paziente attenzione.(…) La relazione che interviene tra il fruitore e l’opera d’arte è, dunque, precipuamente temporale. Il dialogo che s’instaura esige il totale abbandono dell’ottica lineare del tempo: (…) l’attimo diventa centrale.(…).
L’attimo è estasi in senso attivo: il fenomeno dell’attimo non può, per principio, essere spiegato dal concetto dell’ora e del qui. Nell’attimo si svela la presenza autentica, quell’estasi dell’esserci immanente all’opera che permette al «ci» dell’essere di assumere su di sé in modo risoluto, definitivo, l’ente, cosa, prodotto che già è. L’estasi è l’a-temporale: impegnando sia il passato che l’avvenire, è di tutti i tempi e quindi non è affatto trascendente al tempo. L’atemporale è l’acquisito. Un’acquisizione che è, però, eterna. Quest’acquisizione, questo dialogo che avviene tra il fruitore e l’opera d’arte è propriamente l’ante-mortem: il relazionarsi all’opera d’arte permette al fruitore di vivere un’esperienza estatica che si sviluppa in una tensione che trascende il naturale corso degli eventi e condensa in un solo punto temporale (Zeitpunkt) una tensione verso il non-finito in quanto in-finito. (…)
Essere investiti dalla sensazione riverberante, quell‟ad-tendervi del particolare all’universale è in-finita presenza (prae-sum), è libertà, è venire-ad-essere, è ante-mortem.
Guido Mannucci
(Estratto dal paper filosofico “L’opera d’arte: una tensione estatica”, pubblicato sul catalogo della mostra
Ante Mortem)
Vagiti Ultimi
Presidente: Marta Lupoletti;
Ideatore: Luciano Lupoletti;
Curatrice: Daniela Martella;
Operatore d’arti visive/Art Director Catalogo: Tonino Bosica;
Critico: Chiara Strozzieri.
Ufficio Stampa: Maria Serena Manco e Alessandra Pelusi.