Teramo, 22 luglio 2014 ‒ Si svolgerà a Princeton, il 5 e 6 agosto prossimi, nell’Università statunitense dove insegnò il professor Albert Einstein, un Workshop internazionale incentrato sui morbillivirus e sulle infezioni da essi sostenute nell’uomo e negli animali, tra le quali il morbillo umano, la peste bovina, la peste dei piccoli ruminanti e il cimurro del cane.
Al Workshop ‒ al quale parteciperanno studiosi impegnati su scala globale nella ricerca su questi agenti di malattia ‒ sono stati invitati per l’Italia, Giovanni Di Guardo docente di Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria alla Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Teramo, e Sandro Mazzariol, ricercatore in Anatomia Patologica Veterinaria all’Università degli Studi di Padova, che relazioneranno in merito alle epidemie morbillivirali verificatesi nell’arco degli ultimi 25 anni fra i cetacei del Mediterraneo.
«Nel corso degli ultimi 25-30 anni – ha spiegato Giovanni Di Guardo ‒ almeno quattro nuovi morbillivirus hanno fatto la loro comparsa fra i mammiferi acquatici in diverse zone del Pianeta, provocando drammatiche epidemie sia nei pinnipedi (foche) che nei cetacei (stenelle striate, tursiopi, globicefali, balenottere comuni). Degni di particolare menzione per l’impatto esercitato sulla salute e sulla conservazione delle specie che ne sono state vittime, sono i quattro eventi epidemici accaduti tra il 1990 e il 2013 fra le stenelle striate del Mediterraneo occidentale, unitamente alle ulteriori quattro epidemie che hanno coinvolto, tra il 1982 e il 2014, le popolazioni di tursiopi residenti lungo le coste orientali statunitensi e nel Golfo del Messico».