Nella seduta di insediamento del Consiglio Comunale eletto, il sindaco Mastromauro, assecondato dal Presidente del Consiglio Comunale Cartone, inizia il mandato con un atto di coartazione della vita democratica istituzionale. Dopo la lunghissima relazione di insediamento del sindaco essi hanno fatto in modo di concedere solo 5 minuti ai consiglieri per poter proferire il loro intervento ignorando i diritti dei capigruppo che hanno per regolamento 20 minuti a disposizione. Di fronte alle ovvie obiezioni del nostro consigliere il Presidente del Consiglio Comunale ha risposto che nell’ ordine del giorno della convocazione del consiglio il punto veniva presentato come comunicazione del sindaco, conseguentemente il regolamento stabilisce che il consigliere può parlare sul punto per non più di 5 minuti.
Capito che gioco di prestigio per limitare la legittima libertà di parola degli avversari dell’opposizione? Il sindaco convoca il consiglio e fa scrivere “comunicazione da parte del sindaco della composizione della Giunta” poi si prende per sé tutto il tempo che vuole, confidando, all’apertura del dibattito, nell’intervento censorio del Presidente del consiglio comunale nei confronti dei consiglieri di opposizione. Ha trasformato, sostanzialmente, il primo consiglio comunale in una passerella per se stesso e per la maggioranza con i consiglieri di opposizione ridotti a mero contorno: roba da ancien régime.
Da regolamento, il tempo a disposizione per la fase delle comunicazioni (che per definizione devono essere brevi) è di un’ora per gli interventi di tutti i consiglieri. Il sindaco ha parlato per ben 50 minuti: cosa è rimasto ai consiglieri? Niente e quindi persino per concedere la miseria di 5 minuti (decisamente insufficienti per poter argomentare in maniera comprensibile in una seduta importante come quella d’insediamento del nuovo Consiglio Comunale) si è dovuto trasgredire il regolamento.
Ma se il punto all’ordine del giorno veniva, più correttamente, presentato come punto dedicato all’illustrazione del programma di mandato da parte del sindaco e poi si concedevano i canonici 20 minuti ai capigruppo e dieci minuti ai consiglieri non sarebbe stato maggiormente garantito l’esercizio della democrazia?
Il Consiglio Comunale è anche l’occasione per i cittadini di ascoltare i propri rappresentanti e farsi un’idea personale di come stanno le cose. Perciò noi continueremo a denunciare ogni forma di “bavaglio” e a difendere gli spazi di democrazia all’interno delle istituzioni, sapendo così di difendere anche i diritti di quanti hanno votato e sono ora minoranza.
Giulianova 29.06.2014
Il Cittadino Governante
associazione di cultura politica
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