DONATO RENZETTI DAVID RIONDINO E TERRE DEL SUD IN PIAZZA L’8 AGOSTO A TORREVECCHIA TEATINA PER LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA XIV EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE LETTERA D’AMORE
Saranno il direttore d’orchestra abruzzese Donato Renzetti e l’attore e showman toscano David Riondino a ricevere quest’anno dalle mani del Sindaco Avv. Katja Baboro il Premio dell’Amore alla carriera in occasione della cerimonia di premiazione del concorso più “passionale” d’Italia, che si svolgerà venerdì 8 agosto in Piazza San Rocco a Torrevecchia Teatina a partire dalle ore 20 e 30.
La XIV edizione del Concorso è stata vinta dalla scrittrice abruzzese Luciana Piccirilli Profenna e da quella campana Giuseppina Paone; ai posti d’onore Ludovica Pasi e Anna Anzellotti (seconde ex aequo), Lelia Ranalletta e Francesca Prattichizzo (terze ex aequo). La giuria presieduta da Vito Moretti e composta da Massimo Pasqualone, Massimo Pamio, Giuseppina Verdoliva e Claudia Caranfa ha ritenuto di assegnare, per il particolare valore delle loro opere, premi speciali a: Maria D’Alessandro in Vigil (Argentina), Presidentessa del Foro Immigracion abruzzese nel paese sudamericano, che verrà da Buenos Aires, Patrizia Di Donato, Angela Di Giacomantonio, Alessia Di Martile, Vincenzina Di Muzio, Antonio Picariello, Kristine Maria Rapino, Matteo Sciubba, mentre ha ritenuto di segnalare come meritevoli i testi di: Valentina Bennato, Alessandro Bianchi, Riccardo Cilli, Assunta Di Cintio, Graziella Fenotti, Flora Alberta Lembo, Giuseppe Lotti, Fantino Mincone, Carlo Palumbo, Susanna Sforza.
Presenterà la serata la giornalista Marina Moretti, attori Giuliana Antenucci e Giancarlo Zappacosta.
Il Maestro Donato Renzetti donerà una lettera d’amore al Museo; David Riondino terrà uno spettacolo parodico sulla poesia d’amore, infine si esibirà il gruppo musicale “Terre del Sud”, composto da Mimmo Spadano, Cinzia Frattura, Martina e Emanuele Spadano, Marco Pellicciotta, Alessandro Innamorati. Di recente la band abruzzese ha festeggiato i dieci anni di attività, nel segno del rinnovamento delle canzoni della tradizione.
DONATO RENZETTI (abruzzese, di Torino di Sangro, 30 gennaio 1950) è un direttore d’orchestra italiano.
È tra i direttori d’orchestra italiani più affermati nel mondo. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti in importanti concorsi internazionali: il “Diapason d’Argento” nel 1975 e nel 1976 al “G.Marinuzzi” di San Remo, l'”Ottorino Respighi” nel 1976 all’Accademia Chigiana di Siena, la medaglia di bronzo nel 1978 al “Primo Concorso E. Ansermet” di Ginevra, nel 1980 è stato nominato all’unanimità vincitore assoluto del “X Concorso Guido Cantelli” del Teatro alla Scala di Milano al Teatro Coccia di Novara.
La sua carriera non ha avuto sosta alternando l’attività sinfonica con produzioni d’Opera Lirica e registrazioni discografiche.
Ha diretto alcune tra le più importanti orchestre del panorama musicale internazionale: la London Sinfonietta, la London Philharmonic, la Philarmonia di Londra, l’English Chamber Orchestra, la RIAS di Berlino, l’Orchestra di Stato Ungherese, la Filarmonia di Tokyo, la Filarmonica di Buenos Aires, l’Orchestra della Scala di Milano, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, la Dallas Symphony, la BRT di Bruxelles, l’Orchestre National du Capitol de Toulouse, l’Orchestre National de Lille e la National del Lyon, la Zeeland Symphony, l’Orchestra della RAI di Milano, Torino, Roma e l’Orchestra Scarlatti di Napoli, l’Orchestra Sinfonica di Bilbao
È stato invitato nei principali Teatri Lirici del mondo: Opera di Parigi, Covent Garden di Londra, Grand Theatre de Ginevra, Staatsoper di Monaco, Capitol de Toulouse, Carnegie Hall e Metropolitan di New York, Lyric Opera di Chicago, Opera di Dallas, San Francisco Opera, Teatro Colon di Buenos Aires, Teatro Bunka di Tokyo, Teatro Megaron di Atene, Teatro alla Scala di Milano e tutti i maggiori teatri italiani; è stato ospite nei Festivals di Glyndebourne, di Spoleto, di Pesaro e al Festival Verdi di Parma. Nel 1987 ha diretto la prima assoluta dell’opera “Aida” a Luxor con i complessi artistici dell’Arena di Verona.
Dal 1982 al 1987 è stato Direttore Principale dell’Opera dell’Orchestra Internazionale Italiana, dal 1987 al 1992 Direttore Principale dell’Orchestra Regionale Toscana, dal 1993 al 2001 Direttore Principale dell’Orchestra Stabile di Bergamo. Dal 2004 al 2007 è stato Direttore Principale Ospite dell’Orchestra Sinfonica Portoghese. Nel 2007 è stato nominato Direttore Artistico e Direttore Principale dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana.
Ha inciso per Philips, Frequenz, Fonit Cetra, Nuova Era e Dynamic CD con musiche di Mozart, Tchaikovsky, Simone Mayr e Ouverture rare ed inedite di Schubert e Cherubini; nel campo operistico l'”Attila”, “Il Signor Bruschino”, “La Cambiale di Matrimonio”, “La Favorite”; DVD delle Opere “Fille du Regiment” al Teatro alla Scala di Milano, “La Cenerentola” al Festival di Glyndebourne, “La Gioconda”all’Arena di Verona, “L’Italiana in Algeri” al Festival di Pesaro. Il disco “Manfred” di Schuman, registrato con l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala, ha vinto il “XIX Premio della Critica Discografica Italiana”.
Dal 1987 è docente di Direzione d’Orchestra per il Corso Triennale di Alto Perfezionamento all’Accademia Musicale Pescarese, scoprendo talenti di nuove generazioni tra cui: Massimo Zanetti, Gianandrea Noseda, Daniele Agiman, Pietro Mianiti, Stefano Miceli, Michele Mariotti, Dario Lucantoni, Andrea Di Mele, Massimiliano Caldi, Antonino Manuli.
Nel 2002 il Collegio dei Ragionieri di Lanciano in Abruzzo gli ha conferito il “Premio Frentano d’Oro” per i meriti artistici ottenuti in Italia e all’estero. l’Associazione Amici della Lirica dell’Opera Festival di Pesaro lo ha onorato con l’assegnazione del “Premio Rossini d’Oro 2006”. Nel 2009 il XXVI “Premio Luigi Illica” ed il Premio “Carloni” della Barattelli dell’Aquila.
DAVID RIONDINO
Toscano, classe 1952, ha lavorato dieci anni a Firenze alla Biblioteca Nazionale.
Artisticamente nasce con la generazione dei cantautori degli anni Settanta: pubblica dischi e compone canzoni in quegli anni abbastanza conosciute, come “La canzone dei piedi” e “Ci ho un rapporto”.
Giovanissimo (1975) debutta al teatro Zelig di Milano e comincia un percorso professionale che lo porta ad esplorare quasi tutte le forme di comunicazione.
Nella musica comincia con un’opera prima passata quasi inosservata alla fine degli anni Settanta, un album serioso come “Boulevard ”, quel “Tango dei miracoli ” ormai introvabile, uscito solo in edicola con illustrazioni di Milo Manara, e poi “Racconti picareschi” (1989), “ Non svegliate l’amore ” (1991), “Temporale” (1994), “Quando vengono le ballerine ” (1995). Partecipa a Sanremo in coppia con Sabina Guzzanti con la canzone “ Troppo sole ” (1995). Collabora come verseggiatore satirico a riviste ormai storiche come “Tango”, “Il male”, “Cuore ”, nonché a “ Comix ” e “ Manifesto ”. Nel cinema dopo “Kamikazen” (1987) con Paolo Rossi, è la volta di “Cavalli si nasce” (1989), esordio cinematografico del disegnatore Sergio Staino; La sua prima regia del 1997 è “Cuba Libre” (1997), realizzato in collaborazione con la scuola di cinematografia dell’Avana.
Singolare anche la sua attività in televisione dove partecipa ad alcune delle trasmissioni televisive tra le più interessanti e innovative della recente storia della televisione come Lupo solitario, Fuori orario, Aperto per ferie, L’araba fenice, fino al personaggio che più gli dà popolarità presso il pubblico del piccolo schermo, quel Joao Mesquinho, cantautore brasiliano inventato per il “ Maurizio Costa nzo Show”; nel 2000 e 2001 partecipa al cast della trasmissione di Fabio Fazio “Quelli che il Calcio”. Nel 2002 partecipa alla trasmissione “ Velisti per caso”, navigando per un mese con Patrizio Roversi nella barca Adriatica. Nel 2003 partecipa alla fortunata trasmissione di Rai 2 “ Bulldozer ”, condotta da Dario Vergassola e Federica Panicucci. Nel 2005 “Una poltrona per due” per LA 7. Sfuggito grazie alla sua poliedricità ai più comuni cliché artistici, definisce l’intellettuale “una persona fisica, che comunica, che partecipa, che sa trasformare la sua esperienza in qualcosa che serva anche agli altri, che non trasforma il sapere in potere, che ha un’idea sentimentale del comunicare” ed è alla ricerca di un nuovo linguaggio, “la perfetta commistione tra musica, scrittura e disegno”. In questo percorso all’insegna della trasversalità Riondino ha incontrato “A tutto volume ”, il programma di libri delle reti Fininvest (1992/93/94), che ha fatto dell’alternanza di ritmi e di linguaggi, della fusione tra diversi piani di comunicazione (narrativo, visivo, musicale) la sua arma vincente. Per la Radio “Il Dottor Djembe – via dal solito tam tam– con Stefano Bollani, divagazioni musicali e altro, da cui è stato tratto anche un libro, “Lo Zibaldone del Dottor Djembe”, sofisticato, irriverente, surreale. Il teatro resta comunque la sua attività principale. La sua attività teatrale parte dal “Romanzo Picaresco” (1989) all’esperienza con Paolo Rossi in “Chiamatemi Kowalski ” e “La commedia da due lire” (1990), per continuare con “Paesaggi dopo la battaglia ” (1991), “Seminario sulla verità” (1992), “O patria mia ” (1993/94) con la regia di Giuseppe Bertolucci e la partecipazione di Sabina Guzzanti, Paolo Bessegato e Antonio Catania; “Solo con un piazzato bianco” (1996) recital di e con David Riondino.
Gli ultimi spettacoli realizzati da Riondino rappresentano sempre di più la scelta di un teatro all’insegna della commistione di generi fra poesia, satira, testi classici più o meno noti e musica dal vivo (eseguita anche con complessi bandistici o gruppi di strumentisti jazz o classici): possiamo citare tra questi il “Trombettiere di Custer ”, con Antonio Catania Enrico Rava e Stefano Bollani, “l’Inferno” prodotto da Magazzini con Sandro Lombardi, “La buona novella ” di Fabrizio De Andrè, o ancora “Il poema di Garibaldi” dall’autobiografia in versi di Giuseppe Garibaldi.Le ultime fatiche sempre all’insegna della commistione di generi sono lo spettacolo “Dedicato a Ernesto Ragazzoni”, con letture del poeta e “Il Pittore e la Modella”, spettacolo –conferenza con David Riondino e Milo Manara, con i disegni di Manara proiettati in grande schermo, l’operina “La cantata dei pastori immobili” insieme a Stefano Bollani e il recital “Fermata provvisoria”. Dal 1999 si occupa di progetti speciali con i corpi bandistici allestendo alcuni spettacoli di interesse nazionale come “La buona novella” di Fabrizio De Andrè, “Il Corsaro Nero” di Verne, “poema di Garibaldi” da realizzarsi insieme alla banda dei vari luoghi in cui si allestisce lo spettacolo. E’ su questa linea di incontro tra generi e artisti di diverse provenienze che si sviluppa anche la sua attività di direttore e consulente artistico. Dalla Stagione 1999-2000 è consulente artistico del Teatro degli Illuminati di Città di Castello, dove cura le stagioni teatrali e gli eventi relativi. Inoltre dal 1997 è il Direttore Artistico della rassegna estiva “ Il Giardino della Poesia ”, rassegna di poesia contemporanea a San Mauro Pascoli e dal 1999 al 2006 è il Direttore Artistico della manifestazione “Festival del Mare” che si svolge in varie località della riviera romagnola. Dal 2003 è direttore artistico del “ Teatro all’improvviso” presso il Teatro delle Rocce di Gavorrano. Sempre dal 2003 è direttore artistico del “Fossombrone teatro Festival”. Dal 2006 è Direttore Artistico delFrancigena Festival. Sempre dal 2006 fonda “L’Accademia dell’Ottava” progetto che ha come obbiettivo il recupero della tradizione orale toscana. I festival si avvalgono dell’organizzazione della Giano srl società dello Stesso Riondino.