La centralità di Castel del Monte nelle politiche dell’Ente Parco e le sorprendenti accuse del Sindaco Mucciante
Assergi 29/08/2014 _E’ sorprendente la lettera di denuncia diffusa nei giorni scorsi dal Sindaco di Castel del Monte, Luciano Mucciante, in cui Egli si dice costretto a combattere contro l’inerzia dell’Ente Parco, reo di ostacolare lo sviluppo sostenibile del territorio. Ciò stride con la relazione virtuosa che storicamente vede il Comune quale fulcro e beneficiario privilegiato dei più qualificati progetti dell’Ente e di cospicui finanziamenti.
Il fatto richiamato dal Sindaco si riferisce correttamente al fermo di un’opera di riempimento preventivamente autorizzata dall’Ente Parco ma che si motiva con il fatto che gli stessi lavori, appaltati dal Comune, sono stati condotti in maniera difforme rispetto al progetto approvato. Tale circostanza ha giustificato l’intervento del locale Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato, che li ha fermati.
Sul piano più generale e al fine di una corretta informazione, l’Ente desidera rammentare l’impegno profuso negli anni per lo sviluppo dell’area di Castel del Monte, a cominciare da quello tecnico-urbanistico, che ha visto l’adeguamento strutturale dell’ex asilo, finanziato nel 2005 per 263.792.000 di Lire, dello scavo archeologico nella Piana di S. Marco, finanziato nel 1997 per 200 milioni di lire ed integrato, dopo il ritrovamento di preziosi reperti storico-architettonici, con ulteriori 285.170.352 di lire per consentire il completamento dello scavo e l’allestimento dell’area didattico – museale di Colle della Battaglia. Nel 2000 è stato attribuito un finanziamento di 110 milioni di Lire per il recupero della Chiesa Marcianisi e, quindi, ulteriori 70 milioni per il potenziamento delle piste da sci da fondo condivisi con il Comune di Santo Stefano di Sessanio. Per la realizzazione del Museo della Transumanza il Parco è intervenuto con un finanziamento di € 714.000,00 concesso dal Ministero dell’Ambiente ed integrato con diverse e cospicue somme destinate dal CIPE, dalla Regione Abruzzo e dallo stesso Ente Parco. A ciò si aggiungono, in applicazione del regolamento per le “Concessioni di contributi e patrocini”, a partire dal 1997, circa 45.310 € elargiti per eventi e manifestazioni sportive e culturali.
Numerose sono state le iniziative di valorizzazione del settore agro-silvo-pastorale, tra le quali si ricordano, per esigenze di brevità, il “Progetto Pecunia” che ha scelto proprio il Comune quale sede del Centro Unico di Stoccaggio e Cernita della lana raccolta nell’area protetta e il Marchio del Parco, che vede il 10% delle aziende autorizzate all’uso del marchio provenire proprio dal comprensorio di Castel del Monte. Inoltre l’Ente Parco ha incentivato e promosso la costituzione del Consorzio di produzione del Canestrato di Castel del Monte, presidio Slow Food, ai fini della valorizzazione e promozione di questo importante prodotto dell’economia montana.
Infine, non può non apparire paradossale l’implicito riferimento al progetto Life Praterie, che vorrebbe il Parco deciso a «ridurre gli insediamenti ovini – bovini in quanto pericolosi per il pascolo montano». Il Sindaco Mucciante conosce bene gli obiettivi del progetto, al quale ha formalmente aderito, pur non avendo mai partecipato, sebbene ripetutamente invitato, agli incontri partecipativi che si sono succeduti proprio al fine di condividere e concordare le azioni di progetto con gli imprenditori zootecnici e tutti i portatori d’interesse locali.