Cultura & Società

La Traviata danza al Festival di Tagliacozzo

Il 12 agosto alle ore 21.15 approda alla 30esima edizione del Festival Internazionale di Mezza Estate la grande Danza con “TRAVIATA” della Compagnia Artemis Danza di Monica Casadeieclettica coreografa emiliana formatasi fra Italia, Inghilterra, Francia e vari soggiorni in Oriente. Lo spettacolo, dedicato al celebre Maestro Giuseppe Verdi, traduce nel linguaggio della danza uno dei suoi melodrammi più celebri regalando al pubblico grandi emozioni attraverso le coreografie degli undici danzatori e di dieci comparse che si alterneranno con maestria in scena.

L’appuntamento, promosso dal Circuito Abruzzo Danza in collaborazione con Electa creative arts, il Ministero dei Beni e Attività Culturali e il Comune di Tagliacozzo, vede protagonista la Compagnia Artemis una Compagnia di punta nella danza italiana.

L’assessore alla cultura del Comune di Tagliacozzo Gabriele Venturini, membro del C.d.A. del Circuito Abruzzo Danza, ha voluto regalare, al già ricco programma del Festival Internazionale di Mezza Estate, una serata verdiana all’insegna della danza dove lo spettatore diventa passeggero di un viaggio coreografico nel quale balletto e opera duettano, creando quadri che raccontano il dramma di Violetta.

Violetta contro tutti. Violetta in bianco, speranza di purezza, Violetta in rosso, perché le sanguina il cuore. Un cuore che forse sarebbe stato meglio non fosse mai battuto. Meno dolore, meno contrasto. Violetta, una storia in cui scorre il senso della fine a ogni alzar di calice. Nulla si risolve. È tardi. Dietro i valzer, il male che attende. Dietro le feste e la forma, il marciume di una società in vendita, vuota, scintillante. […] Un viaggio coreografico in cui la danza e l’opera duettano dando corpo a un fluire di immagini sbrigliato da qualsiasi volontà di aderenza didascalica, eppure legato a doppio filo al dramma di Violetta. Viaggio in cui vibra il sentimento amoroso di chi spera, legato tragicamente alla sensazione di sapere che tutto finisce, mentre si consuma il conflitto tra singolo e società, pubblica facciata e privato sentire. […] Ma quale Traviata vedremo stasera? Una Traviata letta dal punto di vista di Violetta. Violetta, appunto, contro tutti. Violetta al centro di una società maschilista espressa da un coro in nero. Violetta moltiplicata in tanti elementi femminili, in tanti spaccati di cuore. Violetta disprezzata, che anela, pur malata, pur cortigiana, a qualcosa di puro. Violetta contro cui si scagliano le regole borghesi espresse dal padre di Alfredo, Giorgio Germont, emblema di una società dalla morale malsana. Una società in cui per certi versi si rispecchia a distanza anche la nostra. Ed ecco Violetta in mezzo a altre Violette, gonna bianca, gonna della festa, gonna del libiam, ma anche del dolore, di un assolo danzato di schiena, in cui assolo significa solitudine, viaggio verso la morte, cammino verso il proprio funerale: e intanto ascoltiamo l’addio, del passato. […] Un urlo di disperazione, un grido di solitudine, in una Traviata molto femminile nella quale la partita non si gioca sulla decorazione, ma sull’esplodere di un’energia fisica di dolore, specchio dell’anima.
Da” Un cuore che gronda – Appunti da una conversazione con Monica Casadei intorno a Corpo a Corpo Traviata” di Francesca Pedroni

L’ingresso allo spettacolo è di euro 10, ridotto euro 7.

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