Bruna Esposito
Inconveniente
3 ottobre – 14 novembre 2014
Inaugurazione giovedì 2 ottobre, ore 19
FL GALLERY
Via Circo, 1 – Milano
Dal 2 ottobre al 14 novembre 2014 la FL GALLERY è lieta di presentare Inconveniente, mostra personale di Bruna Esposito, una delle più note e significative artiste italiane della generazione emersa negli anni ’90. Il progetto presenta un corpo di lavori inedito ispirato all‘inconveniente, concetto inteso dall’artista come spunto per unariflessione non lineare sull’inaspettato, l’imprevisto e il non conveniente, visto sia come ostacolo che come risorsa. La mostra si presenta così come un’indagine sulla complessità dell’arte e della vita stessa, che abbraccia il mondo circostante conpoetica empatia attraverso materiali eterogenei, quotidiani ed evocativi come i tavoli dei mercati ambulanti, la carta da regalo e le coperte isotermiche.
“Rimbalza questa parola nella mia mente – dice Bruna Esposito – anche come titolo appropriato per la mostra. Cosa mi spinge a pensare questo titolo? Fare un’opera e fare una mostra può rivelarsi “inconveniente”? Cosa ci motiva, quando succede un serio inconveniente, comunque a fare?”.
La ricerca di una risposta parte dalla definizione rigorosa del termine, presa dal più autorevole dei dizionari italiani, quello dell’Enciclopedia Treccani:
inconveniènte agg. e s. m. [dal lat. tardo inconveniens -entis, agg., comp. di in-2 econveniens, part. pres. di convenire: v. convenire]. – 1. agg., letter. Che offende o è contrario alla convenienza; sproporzionato, inadeguato, inopportuno; ant., svantaggioso. È molto meno usato dei sinon. sconveniente (che ha inoltre sign. più grave) e disconveniente. 2. s. m. Fatto o situazione spiacevole, che reca disturbo o crea ostacolo, danno, disagio: sono sorti varî i.; rimediare a un i.; gli i. del traffico; leggero, grave, serio inconveniente. Anche, più genericam., lato negativo, svantaggio: questa soluzione presenta qualche i., ha parecchi i., non è senza inconvenienti; gli i. della celebrità, della coabitazione, ecc.
Dopo la strutturazione della suggestione attraverso una precisa definizione linguistica, Bruna Esposito esce dall’etimologia stretta – che vede l’inconveniente come sinonimo di sproporzionato, inadeguato, inopportuno o peggio di ostacolo, danno o disagio – per allargarne il senso alla radice originaria di convenire, al di là della negazione del prefisso in, trasformando così l’accezione negativa di inconveniente in una potenziale risorsa e occasione di crescita, sia umana che artistica.
È caratteristica del lavoro di Bruna Esposito l’utilizzo di materiali eterogenei e linguaggi spesso legati al quotidiano, in un atteggiamento alchemico che li rielabora poeticamente coinvolgendo tutti i livelli sensoriali, dall’udito al gusto al tatto oltre che la vista. Nel dare solidità a ciò che è transitorio,Bruna Esposito fa evolvere il rapporto tra l’opera e lo spettatore attraverso una nuova visione della realtà, partendo dall’apparenza minimale dei singoli elementi per arrivare ad una monumentalità strutturale intrinseca dell’insieme, fatta di chiarezza espressiva e consapevolezza spaziale.
A giusto merito, quindi, Bruna Esposito fa parte di quel momento entusiasmante dell’arte italiana che ha avuto il suo apice, e il suo pieno riconoscimento, con il Leone d’Oro vinto, assieme a Monica Bonvicini, Luisa Lambri, Paola Pivi e Grazia Toderi, alla Biennale di Venezia del 1999 per la miglior partecipazione nazionale. Un’artista dunque di grande spessore e sensibilità che ritorna per la terza volta con una personale alla FL Gallery di Federico Luger, sua galleria di riferimento.