Abruzzo

Pescara. Tasse locali, le imprese: Alessandrini trovi il suo Cottarelli

CASARTIGIANI-CNA-CONFARTIGIANATO-CONFCOMMERCIO-CONFESERCENTI

 

 

 

Le associazioni di artigianato e commercio: sbagliati gli aumenti, vengono prima i tagli

 

PESCARA – Il Comune di Pescara metta in campo un suo “metodo Cottarelli”. Prima che sia troppo tardi e che il sistema delle imprese collassi, sotto i colpi di un aumento della tassazione, senza precedenti, che sta per abbattersi sulla città. E intanto, tanto per dare il buon esempio, la classe politica si riduca  compensi e benefit. Lo affermano, in una nota congiunta, le cinque principali sigle che rappresentano il mondo dell’artigianato e del commercio aderenti a Rete Imprese Italia (Casartigiani-Cna-Confartigianato-Confcommercio-Confesercenti) all’indomani dell’incontro che ieri pomeriggio, a Palazzo di Città, ha messo faccia a faccia gli amministratori comunali pescaresi e le associazioni che rappresentano il mondo della piccola e media impresa dell’artigianato e del commercio.

«Possiamo anche essere disposti ad accettare, certo non sorridendo, le “lacrime e sangue” che saremo costretti a versare – premettono le cinque sigle – ma è indispensabile che all’ulteriore inasprimento di tasse e imposte su cittadini e imprese corrisponda un convinto e immediato piano di “spending review”. Un piano che parta innanzitutto dall’interno del Palazzo di città, affinché siano gli stessi consiglieri e rappresentanti dell’Amministrazione a lanciare un segnale di riduzione delle spese per la politica».  «Non  saremo certo noi a negare lo scenario preoccupante, per il bilancio comunale, che ci è stato prospettato – scrivono Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti – e ciò pone un evidente interrogativo sulla serietà e il rigore degli amministratori precedenti. Un particolare non secondario che andrà comunque chiarito di fronte alla città con una “operazione-verità” che passi sotto la lente d’ingrandimento appalti, consulenze, opere pubbliche dell’amministrazione Albore Mascia.

«Quel che però non si può accettare – ribadiscono le cinque sigle – è la logica secondo cui, a fronte di questo scenario, l’unica soluzione praticabile sia quella dell’aumento generalizzato e indiscriminato, scaricato su imprese e famiglie, di tutte le aliquote di tasse e tariffe. Oltretutto, dubitiamo che il loro inasprimento possa produrre benefici, visto che a detta degli stessi amministratori attuali il tasso di mancato pagamento da parte dei contribuenti è elevatissimo. In sostanza, il Comune rischia solo di mettere in piedi una operazione impopolare che fa quadrare (per ora) formalmente solo i conti, ma che non garantisce in alcun modo un effettivo aumento del gettito.

Secondo noi – prosegue la nota – entro la fine del 2014, e dunque in sede di predisposizione del bilancio di previsione per il 2015, il Comune deve mettere in campo un piano che punti soprattutto sui tagli delle spese. Un “metodo Cottarelli” che passi al setaccio tutte le voci di spesa, e prospetti tagli dolorosi ma necessari, sulla falsariga dell’operazione condotta a livello nazionale dal Commissario per la revisione della spesa.

Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti indicano alcune strade possibili, a cominciare dalla dismissione delle società partecipate, come “Attiva” o “Pescara Parcheggi”: «Un caso paradossale, quest’ultimo, perché si tratta di una società che presenta un bilancio in pareggio, se va bene, pur gestendo un settore, come quello della sosta, che dovrebbe invece produrre ampi utili. Meglio allora sarebbe dismettere la società, con i suoi costi, e abolire la sosta a pagamento, liberando i cittadini di una gabella inutile per le loro tasche e per il Comune».

Quanto alle altre voci di taglio, le associazioni della piccola impresa dell’artigianato e del commercio indicano, nell’ordine, la gestione dello stadio, «irresponsabilmente regalato in questi anni anche agli organizzatori di lucrosi mega-concerti»; la razionalizzazione di rilevanti strutture culturali, molte delle quali pressoché inutilizzate; la revoca di tutti gli appalti per opere pubbliche non strettamente necessarie; il taglio drastico di consulenze e incarichi esterni. «Un contesto, quest’ultimo, in cui spiace rilevare il silenzio “a reti unificate” di maggioranza e opposizioni sul possibile taglio di indennità e compensi a componenti della giunta e consiglieri comunali, evidentemente sordi alla condizione di disagio in cui vivono famiglie e imprese della loro città».  «Poco meno di un anno – conclude la nota – le associazione d’impresa pescaresi diedero vita a una manifestazione, dal titolo “Ora o mai più”, in cui denunciarono il degrado economico della principale città dell’Abruzzo. In quell’occasione scelsero come simbolo una corda prossima a spezzarsi: il timore, ora, è che quel momento sia davvero vicino».

28/8/2014

 

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