Mercoledì 20 agosto 2014, alle ore 22.00, presso la Sala dei Caminetti del Fortino Napoleonico di Portonovo (AN), nell’ambito della Mostra Evento Liberi intrecci si terrà l’incontro “La poesia parlata”, organizzato dal Piccolo Museo della Poesia Incolmabili fenditure di Piacenza. Interverranno il direttore e ideatore dello stesso museo Massimo Silvotti, poeta, filosofo e artista, e i poeti Giusy Cafaro Panico di Piacenza, Andrea Panzini Emesberger di Ancona e Daniela Quieti di Pescara.
A conclusione della serata il dott. Silvotti leggerà in anteprima mondiale, dal racconto di viaggio “Viaggetto in Etruria”, l’inedito “Inno al Ponte” (settembre 1935) di Giuseppe Ungaretti.
Il piccolo e davvero prezioso libriccino, di sole sedici pagine, rappresenta un testo di assoluta rarità, vero fiore all’occhiello per il Museo della Poesia; stampato in sessanta esemplari, allo stato ne risultano due sole copie esistenti, di cui una appartenente a una collezione privata.
Il Piccolo Museo della Poesia Incolmabili fenditure, nato lo scorso maggio per iniziativa dell’omonima associazione, è un’esperienza pilota a livello continentale. Ospita una straordinaria collezione prevalentemente incentrata sulla poesia italiana del ‘900, tuttavia con eccezionali incursioni in quella di ogni tempo, da Dante a Leopardi, da Goethe a Baudelaire, fino alla più significativa poesia contemporanea. Alla dimensione intimistica si affianca il ruolo dinamico di Galleria d’Arte che coniuga innovazione e memoria.
Il Piccolo Museo della Poesia fa parte dell’Associazione Nazionale Musei Locali e Istituzionali e ha costituito un comitato scientifico composto da poeti, artisti e critici di comprovata esperienza internazionale.
La Mostra Evento Liberi intrecci, progettata e teorizzata da Massimo Silvotti, sarà visitabile a Portonovo fino al 30 agosto p.v. e si articola su poesia e arti visive: un dialogo nel segno di un nuovo ermetismo cromatico nell’intento sperimentale di estendere le potenzialità elaborative tra arti e artisti diversi in una ricerca tesa, pur nelle rispettive cifre stilistiche, all’ampliamento degli orizzonti di senso e sensibilità.