Al Ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo
Per sapere, premesso che:
Il villino liberty denominato “Villa Paris”, sito in via Nazionale, angolo via Accolle, a Roseto degli Abruzzi è parte integrante della storia della città, è un elemento storico-testimoniale dell’antica Rosburgo, che iniziò il suo sviluppo sulla costa attorno alla stazione ferroviaria con il nome Le Quote, nome che si riferiva alle 12 quote di terreno tra i fiumi Vomano e Borsacchio concesse nel 1860 dal clero della chiesa ricettizia di Montepagano
L’edificio è riconosciuto di valore culturale e per questo inserito all’interno delle schede de “Il patrimonio edilizio di interesse storico testimoniale, storico architettonico, storico paesistico”, elaborate nel 2001 dal gruppo coordinato dal Prof. Arch. Gianluigi Nigro per il progetto di Variante generale del P.R.G.
Il valore del complesso, costituito dal parco e dalla villa, inoltre, risulta riconosciuto anche nel PRG vigente di Roseto degli Abruzzi, che lo ha incluso nella sottozona F2 – verde privato vincolato, per la quale, oltre alla conservazione ed all’incremento dell’esistente patrimonio arboreo, le norme tecniche non prevedono la possibilità di totale demolizione degli edifici esistenti, ma solo il restauro, la ristrutturazione (secondo la definizione dell’epoca dell’approvazione del PrG) ed il parziale rifacimento.
La Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo, Arch. M. Alessandra Vittorini, ha preso posizione rispetto alle notizie di possibile abbattimento dell’immobile su sollecitazione dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Teramo e dell’Associazione Italia Nostra chiedendo all’Amministrazione di Roseto degli Abruzzi di verificare innanzitutto con ulteriore approfondimento istruttorio se il procedimento in oggetto riguardante il complesso immobiliare di Villa Paris, con demolizione totale dell’attuale fabbricato, sia ammissibile dal punto di vista giuridico e al fine di tutelare e conservare il patrimonio storico, architettonico e paesaggistico del territorio di Roseto degli Abruzzi di rivedere l’applicazione della L. R. n. 49/12, legge emanata ai fini della promozione della riqualificazione delle aree degradate (art. 1 c. 1) e non, al contrario, per l’alterazione degli ambiti dotati per le loro caratteristiche fisiche e paesaggistiche già di notevole qualità
Si legge nella nota della Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo, Arch. M. Alessandra Vittorini rivolta al Comune di Roseto degli Abruzzo: “come sia possibile che presso gli uffici tecnici sia oggi all’esame una richiesta di Permesso di Costruire che prevede l’abbattimento dell’immobile in oggetto e come codesto Comune abbia ritenuto di estendere tout court, nell’atto di recepimento, la validità della L. R. n. 49/12 anche alla sottozona F2 – Verde privato vincolato, che prevede, invece, come sopra richiamato, precise indicazioni di tutela e conservazione.
La legge regionale n. 49/12, ai sensi della quale è stato richiesto dalla ditta proprietaria dell’immobile il Permesso di Costruire per la realizzazione del nuovo Residence in luogo della villa esistente, prevede all’art. 2, c. 1 tra gli interventi ammissibili anche la demolizione e/o ricostruzione ma lascia ai Comuni ampia facoltà di avvalersi delle norme ivi contenute o di escluderne l’applicabilità sulla base di specifiche valutazioni o ragioni di carattere urbanistico, edilizio, paesaggistico, ambientale, nonché stabilirne limiti differenziali alle possibilità di ampliamento previste dalla presente legge, in relazione alle caratteristiche proprie delle singole zone e al loro diverso grado di saturazione edilizia e della previsione negli strumenti urbanistici dei piani attuativi
Attualmente l’immobile e il parco circostante non risultano sottoposti a tutela ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Parte II e III) ma rimane “l’indubbio valore storico, architettonico e paesaggistico del complesso” secondo quanto riportato dalla Soprintendenza nel suo parere “che risiede principalmente nella sua appartenenza al sistema e all’immagine urbana storica”
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Quali azioni intenda porre in atto per tutelare un edificio di indubbio interesse storico e per evitare che siano compromesse le intenzioni di conservazione e tutela originariamente previste nel Piano al fine di tutelare e conservare il patrimonio storico, architettonico e paesaggistico del territorio di Roseto degli Abruzzi
Roma. Agosto 2014
Gianni Melilla