Per quella che dovrebbe essere la Regione Verde d’Europa quella di oggi è davvero una giornata triste.
La notizia dei capodogli spiaggiati a Punta Penna e dell’orso morto a Pettorano rappresenta una catastrofe che deve indurre alla riflessione la cittadinanza ma soprattutto le istituzioni.
Se sulle cause dello spiaggiamento dei capodogli è presto per esprimere giudizi, è certo che per quanto riguarda la tutela dell’orso sono anni che denunciamo la mancata attuazione delle misure contenute nel PATOM (Piano per la tutela dell’orso bruno marsicano).
Purtroppo le istituzioni a tutti i livelli si sono dimostrate negligenti, superficiali, distratte e la politica si è esercitata più nell’occupazione dei posti negli enti che nel programmare e verificare interventi concreti, più impegnata nell’accontentare interessi privati, gruppi di pressione e serbatoi elettorali che nel dare priorità alla salvaguardia di una specie protetta a rischio di estinzione.
Basti pensare a come con blitz bipartisan Pd e Forza Italia hanno cancellato la mia legge di moratoria sull’eolico selvaggio nelle zone dove erano presenti orso, aquila reale, grifone (L’Espresso ne ha dato notizia nel numero della scorsa settimana senza immaginare che era stata già abrogata: http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/09/04/news/abruzzo-se-c-e-l-orso-marsicano-le-pale-eoliche-si-devono-spostare-1.178718).
La tragedia dei capodogli dovrebbe far riflettere sulla delicatezza degli equilibri nel nostro ecosistema marino e indurre alla verifica degli effetti – tra i vari fattori – delle attività delle compagnie petrolifere dall’air gun al fracking (nel 2013 rendemmo noto che questa tecnica era stata usata davanti alle nostre coste senza che se ne avesse notizia).
L’ecologia non è un lusso e l’idea del governo di “sbloccare” l’Italia sacrificando l’ambiente è davvero stupida e suicida.
Maurizio Acerbo, Un’altra regione-Rifondazione Comunista