Atri. Assemblea pubblica del Comitato Spontaneo “ Il San Liberatore non si tocca” e “ Comitato Difesa Ospedale Atri”

Venerdì 5 settembre 2014 alle ore 18,30, presso l’Auditorium Sant’Agostino di Atri, si terrà un’Assemblea Pubblica indetta dal Comitato Spontaneo Cittadino “Il San Liberatore non si tocca” e dal “Comitato Difesa Ospedale Atri”, al fine di dare finalmente la parola ai cittadini e agli operatori sanitari riguardo alla situazione in cui si trova e sul possibile destino dell’Ospedale San Liberatore di Atri, con particolare riferimento all’attualità della paventata chiusura del punto nascita che, a caduta, potrebbe provocare la perdita e/o il ridimensionamento di altri reparti, quali ad esempio Ginecologia, Pediatria, Rianimazione, Chirurgia e altri.

Per una volta saranno i politici a dover ascoltare i cittadini, non saranno concesse loro ulteriori passerelle; ci auguriamo che l’azione per via amministrativa dei politici eletti possa portare a un dietrofront della Regione, ma non possiamo fermarci ad aspettare. E’ il momento di agire personalmente, di tornare a far sentire la voce e la forza dei cittadini come già avvenuto tre anni fa quando iniziammo a portare alla luce queste problematiche; non possiamo più fidarci di chi oggi pensa di ergersi a paladino della giustizia de cavalcare l’onda e che invece negli ultimi anni ci ha tacciato di allarmismo, on possiamo più fidarci di chi ha sostenuto elettoralmente chi ha fatto promesse sul nostro Presidio Ospedaliero per poi annunciare di non sapere se possano essere mantenute; riteniamo che ognuno abbia la propria parte di responsabilità, il ridimensionamento del nosocomio atriano è partito anni fa, cominciato col Piano Sanitario Regionale 2007/2010 della Giunta Del Turco, in parte rivisitato e in parte attuato e applicato dalla Giunta Chiodi, che ora si tenta di portare a finale compimento, è solo un teatrino politico.

A margine dell’Assemblea stileremo il nostro documento in cui saranno presenti le richieste irrevocabili dei cittadini e del territorio, con proposte per la risoluzione delle problematiche, che sarà oggetto di una raccolta firme e poi consegnato agli Amministratori Locali e Regionali; siamo pronti a tutto, anche ad azioni eclatanti per salvaguardare il nostro ospedale.