Italia. STRAGE DEI DELFINI IN GIAPPONE, BRAMBILLA: “IL GOVERNO ITALIANO SI FACCIA SENTIRE”

Il governo italiano si impegni in tutte le sedi opportune per far cessare
il massacro di cetacei che ogni anno, da settembre ad aprile, ha luogo nel
Sud del Giappone, a Taiji e nei villaggi vicini. Lo chiede l’ex ministro
Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa
degli Animali e dell’Ambiente.

“Nonostante la mobilitazione internazionale e il documentario premio Oscar
“The Cove” che ha mostrato al mondo gli orrori della “mare di
sangue” – ricorda l’on. Brambilla – le autorità locali pare non abbiano
intenzione di vietare questa forma tradizionale di caccia, che
consiste nel sospingere i delfini in una baia chiusa dove gli animali sono
uccisi a colpi di bastone e di fiocina e poi macellati sul posto. I più
piccoli invece sono destinati a “rifornire” i parchi acquatici di tutto il
mondo. Si calcola che in ogni stagione siano circa 22 mila i cetacei
che perdono la vita nelle acque di Taiji”.

“Il governo giapponese non può ignorare le manifestazioni di protesta non
violenta in 120 città del mondo, tra cui Milano, e i dubbi che
cominciano ad attraversare l’opinione pubblica del Sol Levante, finora poco
informata su ciò che accade nella lontana prefettura di Wakayama. Al
nostro governo, e in particolare al ministro degli Esteri Mogherini, che
presto ricoprirà la carica di Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e
la
Politica di Sicurezza dell’Unione Europea, il compito di trasmettere ai
colleghi di Tokyo le preoccupazioni e l’indignazione dell’intera comunità
internazionale”.