Pineto. Naufragio Costa Concordia, la solidarietà di Luciano Monticelli all’Ufficiale Gregorio De Falco

 

 

Il capitano di fregata protagonista dei soccorsi all’Isola del Giglio

rimosso dal suo incarico per essere destinato a un ufficio amministrativo

 

 

 

 

Il consigliere regionale del Pd Luciano Monticelli esprime massima solidarietà a Gregorio De Falco, l’Ufficiale della Capitaneria di Porto di Livorno che nel 2012 coordinò i soccorsi notturni ai naufraghi della Costa Concordia, divenuto famoso per la telefonata con il comandante Francesco Schettino in cui gli intimò di restare a bordo della nave che stava affondando.

 

Dopo dieci anni De Falco termina, infatti, l’incarico nel settore operativo, dal quale è stato rimosso per essere trasferito in altri uffici amministrativi, sempre della Direzione marittima di Livorno. Il capitano di fregata, dallo scorso anno, aveva assunto l’incarico di caposervizio operazioni della stessa Direzione.

 

“Esprimo massima solidarietà a De Falco – è il commento in merito di Luciano Monticelli – che ho avuto il piacere di conoscere in occasione del Premio Borsellino 2012, che ritirò a Giulianova e nel corso del quale ho avuto l’onore di pranzare con lui e la sua bella famiglia”.

 

A destare lo sconcerto del consigliere regionale la decisione di togliere un ufficiale con la sua esperienza dai ruoli operativi per destinarlo ad altro incarico. “Era così necessario – si chiede Monticelli – per una figura come quella di De Falco un ulteriore iter formativo? La sua ragione professionale è infatti prettamente operativa. Non solo. Nel pieno del processo sul naufragio della Costa Concordia, credo che sarebbe opportuno chiarire se ci siano motivazioni particolari dietro questa scelta”.

 

 

 

 

 

 

De Falco ha infatti gestito in prima persona le fasi cruciali dei soccorsi dopo il naufragio della nave all’Isola del Giglio e ha ricevuto per questo anche l’encomio solenne della Marina Militare. “Sui mezzi di informazione – continua il consigliere regionale del Pd – è diventato il simbolo dell’Italia che prova a dare un’immagine diversa rispetto a un disastro del genere. Tutto questo mentre il comandante Schettino, invitato all’università per raccontare la sua esperienza, è diventato un altro ‘volto noto’, sebbene per altre ragioni e con sempre meno riferimenti alla disgrazia di quella notte. Questa rimozione, dunque, merita gli opportuni chiarimenti”.