Dopo la promulgazione della Costituzione di Querétaro del 6 gennaio 1926
che conteneva disposizioni miranti al totale annullamento della presenza
della Chiesa nella società messicana Pio XI intervenne ufficialmente con
lepistola apostolica Paterna sane (2 febbraio 1926) rivolta
allepiscopato messicano. Esprimendo una crescente preoccupazione, cercava
di indicare alla Chiesa locale direttive concrete di resistenza.
Ma una nuova legge del 14 giugno dello stesso anno (legge Calles), veniva
proibita ogni manifestazione religiosa e ogni abito ecclesiastico fuori
dalle chiese, si concedeva il permesso di svolgere funzioni di culto solo
a un ristretto numero di sacerdoti indicati dallo Stato. A questa ennesima
provocazione la Chiesa rispose sfidando apertamente il governo con lo
sciopero del culto pubblico. Il Papa approvò la decisione dei vescovi,
confermando lappoggio alla Chiesa messicana con un solenne atto
ufficiale: lenciclica del 18 novembre, Iniquis afflictisque, ora rivolta
a tutta la Chiesa. Il documento ripercorre la storia della persecuzione e
addita al mondo lesempio di fedeltà del popolo messicano, in modo
particolare dei sacerdoti e dei laici.
Nel settembre del 1932 Pio XI intervenne nuovamente sulla questione
messicana con lenciclica Acerba animi magnitudo, con la quale ripercorre
le tappe della storia di quegli anni, invitando i cattolici a una nuova
resistenza.
Nel 1937 lultima enciclica dedicata al Messico, Firmissimam constantiam,
Pio XI riconosceva addirittura, in particolari circostanze, la legittimità
di una resistenza armata contro un potere dispotico e oppressivo.
Pio XI
ENCICLICHE
SULLE PERSECUZIONI IN MESSICO
(1926-1937)
[ISBN-978-88-89757-46-8]
Pag. 80 – 7,00
Edizioni Amicizia Cristiana
http://www.edizioniamiciziacristiana.it/enciclichesulmessico.htm